Si è concluso in questi giorni il progetto di studio e valorizzazione delle architetture romaniche attorno al Golfo Borromeo, promosso dal Gruppo Archeologico e dal Museo Archeologico di Mergozzo, che si sono avvalsi della qualificata attività di ricerca di Eleonora Casarotti (Phd Student, Università IUAV, Venezia) e Chiara Ribolla (Scuola di Specializzazione in Archeologia medievale, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
Il progetto, che ha previsto una ricerca aggiornata su 15 edifici romanici, comprendente l’analisi del contesto geografico, la revisione dei dati storici, architettonici e artistici e una campagna fotografica e di rilievo delle stratigrafie murarie con metodologie innovative, ha ricevuto il sostegno di Fondazione Comunitaria VCO (bando piccoli progetti 2019), nonché il contributo dei Comuni di Mergozzo, Verbania e Baveno e del Lions Club Verbano Borromeo.
Importante è stata la collaborazione scientifica delle Università di Pavia e Torino e della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, e la collaborazione operativa, oltre che dei volontari del GAM e del Museo Archeologico di Mergozzo, del Museo del Paesaggio.
La presentazione del progetto e della guida che ne è scaturita sarà proposta on line sul canale YouTube e la pagina Facebook Ecomuseo del Granito
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Il lavoro di studio, condotto nel corso di quasi due anni, viene ora diffuso attraverso una guida, composta da 176 pagine, con oltre 150 immagini e tavole grafiche a colori, in cui le architetture romaniche sono presentate articolate in 3 itinerari. Per ciascun edificio viene analizzata la storia costruttiva, le caratteristiche architettoniche romaniche e viene posta l’attenzione su altri particolari artistici e archeologici che li contraddistinguono. Il tutto completato da utili glossari che illustrano la terminologia tecnica storica e architettonica propria dell’argomento.
Lo studio è proposto in forma divulgativa anche con una mostra, che verrà inaugurata e resa itinerante in varie sedi a Mergozzo, Verbania e Baveno, non appena le regole di contenimento dell’emergenza sanitaria ne consentiranno l’apertura al pubblico. I dati raccolti, che riservano molte novità sugli edifici romanici considerati, saranno resi disponibili inoltre in una sezione dedicata del sito www.ecomuseogranitomontorfano.it.
Il progetto è stato sostenuto con entusiasmo dal Gruppo Archeologico e dal Museo di Mergozzo, sia perché si contraddistingue per la novità delle metodologie di indagine adottate sia perché approfondisce un argomento, quello del patrimonio di chiese romaniche, considerato particolarmente rilevante, anche per la presenza, nel solo ambito locale mergozzese, di ben sette edifici che risalgono all’epoca romanica, tra cui l’esempio ampiamente indagato e di notevole interesse del San Giovanni in Montorfano.
L’impegno di studio profuso è coronato da varie novità, sia in ambito storico, quali le nuove ipotesi sulla dedicazione della chiesa di San Graziano di Candoglia e sulle dinamiche di diffusione del Cristianesimo attorno al Lago Maggiore, sia in ambito propriamente architettonico, quali le modalità di edificazione della fase romanica del San Giovanni in Montorfano, l’individuazione della planimetria romanica della chiesa di Santo Stefano di Pallanza, la definizione puntuale delle fasi costruttive delle chiese dei SS. Gervaso e Protaso di Baveno, di San Vittore all’Isola Pescatori, dei SS. Fabiano e Sebastiano di Suna, sia infine con l’individuazione di materiali di reimpiego che attestano fasi più antiche di frequentazione dei luoghi.