Le acque del Lago Maggiore non godono di ottima salute ma i risultati delle indagini sulla presenza di sostanze pericolose, presentati questa mattina nel corso dei lavori della Commissione Cipais (Commissione internazionale per la protezione delle acque italo-svizzere, composta da due delegazioni ciascuna designata dal rispettivo Governo), confermano, in una visione di medio periodo, una tendenza al miglioramento con il ribasso dei valori delle principali sostanze pericolose nell’ambiente acquatico.
Lo studio delle sostanze pericolose è portato avanti dal 1996 con le ricerche sulla contaminazione da DDT e da altri composti, come i metalli e il mercurio. Gli studi, relativi al 2019, confermano che la principale via di contaminazione è rappresentata dal dilavamento, dovuto alle abbondanti piogge, di sedimenti contaminati da vecchie presenze inquinanti.
Discorso questo che vale per le due più note sostanze, il DDT appunto, che proviene principalmente dalla valle del Toce, e il mercurio, i cui valori mostrano una leggera diminuzione. Dunque un lento miglioramento del quadro ambientale anche se per i tecnici si tratta di valori ancora lontani da quelli “soglia” fissati a livello europeo per la buona qualità delle acque. Ai lavori della Commissione, che si sono svolti questa mattina in modalità da remoto, per la Regione Piemonte ha partecipato l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati, rappresentante per il Piemonte.
“Continuiamo a prestare la massima attenzione all’ambiente, e soprattutto al Lago Maggiore, uno dei più monitorati per tenere sotto controllo l’inquinamento. Ricerca e tutela delle acque sono fondamentali”.