In questi giorni alcune regioni si sono attivate per rendere possibile la riapertura alla presenza di tifosi agli eventi sportivi a partire dagli stadi. Domenica scorsa Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Sardegna hanno visto, anche nel calcio dilettanti, giocare a porte aperte, con le limitazioni e le regole previste e necessarie come il controllo della temperatura, l’uso delle mascherine, la pianificazione dei varchi per l’accesso del pubblico per impedire assembramenti, l’obbligo di stare seduti ecc.
In Piemonte questo non è avvenuto.
“Crediamo sia giusto, nel lavorare per ritornare alla normalità rispettando le norme anticovid – rimarca l’assessore allo sport Patrich Rabaini - che anche il mondo dello sport e del calcio sia messo nelle condizioni di ripartire in sicurezza. Quello che appare strano è che, ancora una volta, la regione Piemonte (visto che la delega in questo caso è regionale sino a mille ingressi) sia ancora ferma, e davvero non si capisce cosa impedisca al Piemonte di copiare le altre regioni”.
“Il calcio dilettanti – afferma il sindaco Silvia Marchionini - significa anche volontariato, promozione allo sport e senza pubblico, anche contingentato, il sistema ovviamente non sta in piedi. Siamo pronti a sostenere i mancati incassi come Comune ma certo è qualcosa di eccezionale e temporaneo”.
È necessario che la Regione si muova, per evitare altre incertezze economiche alle società sportive di ogni livello, anche territoriale, e anche per venire incontri ai tanti tifosi.
Apertura in sicurezza degli eventi sportivi, Piemonte in ritardo
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dell'Amministrazione Comunale di Verbania dal titolo: "Apertura in sicurezza degli eventi sportivi ai tifosi: la regione Piemonte in ritardo".
2 commenti Aggiungi il tuo
Ma allora siete di coccio ,ma volete capire o no che è tutto pericoloso ed inutile riaprire agli eventi sportivi.
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