Come scrive Parachini, “Neil Davenport e Paolo De Piccoli, l’ordine è alfabetico, conducono da diversi anni, dalla fine del 2013, una ricerca comune, quasi in sincrono anche se con strumenti diversi, sulla propria identità e relazione con i luoghi in cui vivono: la sponda piemontese del Lago Maggiore. Località estremamente connotate, coinvolgenti, ricche di storia visiva e artistica ma forse anche ingombranti per tutto questo carico di memoria e riecheggiamenti di cui sono portatrici. I due artisti hanno tematizzato la propria ricerca con quattro parole in successione non casuale: acqua, lago, pesce (uomo).
Una sequenza che scandisce i termini di un rapporto quasi obbligato e in divenire tra uno dei “quattro elementi” che, per molte culture prescientifiche, hanno dato e danno vita all’universo e tre presenze più o meno antiche, e anche più o meno concrete, docili, invadenti. Ne sono nati lavori diversi, che di volta in volta si sono rapportati con i luoghi espositivi, sfruttando ogni medium espressivo e dimostrandosi capaci di raccontare l’evoluzione di un pensiero che, gradualmente, ha portato a risultati sempre nuovi e dai contenuti sempre più complessi come lo è, in sostanza e non in apparenza, il tema prescelto.”
I lavori di Davenport sfruttano “l’archivio di immagini sterminato che hanno fermato le facce, lo sguardo, l’apatia o le emozioni riflesse nell’acqua come maschere senza corpo” accumulato durante lo sviluppo del progetto per creare opere differenti: i Manifesti di grande formato fatti di una piccola immagine ripetuta quasi all’infinito; i Moduli e i Collage di cartoline, di dimensione più “privata”, e le Scatolette pensate come una specie di Light Box portatili.
De Piccoli, utilizzando la terracotta, ha realizzato “opere seguendo un percorso espressivo che dal semplice è arrivato al complesso formale e tematico”, i Pesci-uomo, “sorta di chimere gentili dal corpo di pesce e dalla testa umana”; i Visi-vasi e le Visi-ciotole che sono delle presenze ibride, come i “Pesci-uomo”, formate però da elementi fisiognomici umani che si manifestano per aggetto che convivono con elementi fisiognomici che vivono per incavatura” e le Brocche-sculture “ il risultato di un’ulteriore processo di astrazione che ha portato, da forme naturali, a forme più articolate, anch’esse nate per contenere un liquido azzurrato che dialoga con alcuni elementi biomorfi solidi e mobili.
La mostra a Bureglio (Vignone) apre il 12 settembre alle ore 16:00. Chiediamo ai gentili visitatori di evitare assembramenti, di mantenere il distanziamento appropriato e di usare la mascherina secondo le prescrizioni anti Covid-19.
Neil Davenport è nato a Leicester, Gran Bretagna e vive a Verbania. Ha conseguito studi post-laurea in Storia del Design e Storia dell’Arte. Dal 2007 al 2014 ha diretto la Lakeside Art Gallery. Ha esposto nelle mostre “Tuttociòchecirconda” e “Acqua, Lago, Pesce (Uomo)” con Paolo De Piccoli (Torino, Pavia, Brescia e Verbania), “Samsara – scorrere insieme” con Paolo De Piccoli ed Emanuela Mezzadri e “La verità su ciò che per sua natura appare separare il cielo dalla terra e dall’acqua. Per non parlare di quello che ci rende unici”, con Antonio Calderara, Horiki Katsutomi, Emanuela Mezzadri, Fabrizio Parachini e Ubaldo Rodari (2017). Ha anche partecipato al X Simposio d’arte Contemporanea S.I.V.I.E.R.A. “Il Profumo dell’Arcobaleno” (2011), "Sentiero d’Arte” a Trarego (2012, 2013), “The Others” a Torino e Kunstart a Zofingen (CH).
Contatti: info@lakeside.vb.it, Cell. 34760081
Paolo De Piccoli è nato Verbania nel 1957, vive e lavora in questa città. Da molti anni si dedica alla scultura, alla pittura e al teatro per i più piccoli. Ha tenuto numerosi laboratori sul teatro e l’espressività artistica con adulti e bambini. Dalla fine degli anno ’80 ha partecipato in numerosi esposizioni ed eventi artistici nel V.C.O., a Milano, Torino, Brescia e Pavia ed e in Svizzera.