I recenti episodi di violente aggressioni e i ripetuti atti di vandalismo hanno giustamente provocato , oltre allo sdegno, una serie di proposte preventive, avanzate dai consiglieri Bignardi e Albertella che, da una parte della amministrazione locale e da ambienti di sinistra, sono state pesantemante criticate.
Il “casus belli” origina dalla proposta di “Insieme per Verbania” che invoca maggiore impegno del corpo della Polizia Urbana nella repressione delle illegalità e la creazione di un corpo civile di cittadini che , dopo opportuno addestramento , possa affiancare le forze di Pubblica Sicurezza in questo delicato compito. Se da un lato Albertella , a torto o a ragione , ha denunciato scarsa formazione e addestramento dei vigili urbani per questa delicata funzione, dall'altro ci pare amministrativamente e politicamente incoerente la reazione dell'Assessore Rabaini e di Comunità VB contro il Presidente del Consiglio Comunale.
Non ci si è resi conto che le risposte al problema non vanno date agli avversari politici , ma ai cittadini che sono stanchi di subire e di vivere nell'insicurezza. Non basta, come peraltro ha giustamente fatto Rabaini, difendere la professionalità della polizia Urbana. Bravi quanto si vuole, ma sicuramente insufficienti a far rispettare tutte le norme del Regolamento di polizia Urbana che inequivocabilomente all'art. 1 , 2 e 8 prevede funzioni di salvaguardia della convivenza civile e della sicurezza. L'Assessore risponda se è in grado di garantire quanto previsto e ,se no, spieghi i motivi alla città. Ma non ci risulta sia entrato nel merito. Ridicola poi la reazione di Comunità Vb che, in un grottesco comunicato , proclama la incompatibiltà di Albertella col ruolo di Presidente del Consiglio Comunale a causa di dichiarazioni che “si sostanziano in una evidente rottura con l'amminstrazione”.
Questo minerebbe il ruolo di rappresentanza e di garanzia che il Presidente ha verso tutto il consiglio comunale. Peccato che a norma di Statuto la funzione del Presidente riguarda esclusivamente la garanzia di un corretto funzionamento del Consiglio, che peraltro non gli fa perdere tutti i diritti di critica quale consigliere comunale. Non è improbaile che a Rabaini sia sfuggito qualche passaggio del comunicato del suo Gruppo che sicuramente , come uomo di Legge , avrebbe corretto. Comunque se Albertella ha il diritto di non dimettersi , non essendo incappato in alcun motivo di incompatibiltà, Comunità Vb ha ora il dovere , se convinta delle sue ragioni, di avanzare una mozione di sfiducia contro il Presidente. Così i cittadini potranno valutare se viviamo in democrazia o in un clima da Unione Sovietica o , per gli amanti del “politicamente corretto” , di marca fascista.