Pensiamo sia necessaria una premessa: per la prima volta dal dopoguerra la nostra città, a vocazione prettamente turistica, deve affrontare un’emergenza simile, che avrà ripercussioni tragiche non solo nell’anno in corso.
In una situazione del genere noi pensavamo di poter attivamente collaborare con la maggioranza per apportare le nostre specifiche esperienze (amministrative e imprenditoriali) e dare un contributo alla soluzione di questa drammatica situazione. Nell’emergenza serve unità di azione e condivisione!
Purtroppo così non è.
Apprendiamo tutte le informazioni sulle decisioni prese dal Sindaco e, forse, dalla maggioranza da comunicati ufficiali del Comune.
In sintesi ecco le nostre proposte a sostegno di tutte le imprese che hanno subito la chiusura per la pandemia (che mai hanno avuto risposta) a confronto con le loro decisioni:
SOGGETTI BENEFICIARI
La maggioranza, rispetto alla nostra proposta, esclude il commercio al dettaglio di generi alimentari, i parrucchieri, centri benessere, estetiste, palestre, centri sportivi.
CONTRIBUTI
Tenuto anche conto dell’avanzo di amministrazione del 2019 (euro 975.000) noi abbiamo proposto di stanziare nel “Fondo Verbania Solidale” 1 milione di aiuti a fondo perduto, con un massimale di euro 3.000,00 “una tantum” per impresa, oltre a un contributo a fondo perduto del 30% per le spese sostenute per adeguarsi alle normative sanitarie.
La maggioranza parla di euro 500,00 una tantum per impresa: a prescindere che riteniamo tale cifra assolutamente insufficiente, perché non si dichiara a quanto ammonta il Fondo? Ad oggi si è fermato a 35 mila euro, assolutamente insufficiente per contribuire a far fronte all’emergenza economica, così come è assolutamente insufficiente il contributo di 500,00 euro e non per tutte le imprese!
CRITERI DI AMMISSIONE E PRIORITÀ
Noi abbiamo proposto molto semplice e oggettivo: ne hanno diritto tutti i soggetti previsti, calcolando il 10% sulla differenza dei ricavi tra il 2019 e il 2020 (primi 5 mesi) col massimale di euro 3.000,00-. Procedura semplice e senza burocrazia: alla presentazione della domanda l’erogazione di un acconto di 1.000 euro e saldo alla presentazione dei dati relativi ai ricavi.
Il Sindaco e l’assessore parlano di “Compilazione di un questionario”(oltre 40 domande!!!) , “Criteri di ammissione”, “Criteri di priorità”, “Controlli e verifiche”, “Commissione giudicatrice per individuare i soggetti beneficiari”: la tipica burocrazia che implica soggettività e discrezionalità. E se il fondo non fosse sufficiente, e certamente non lo sarà per soddisfare tutte le richieste, qualcuno sarà escluso.
BANDO : redatto dal Comune di Verbania, ma gestito dalla Fondazione del Buon Lavoro. Perché non è stata delegata tutta l’attività alla Fondazione?
Che altro dire? Forse sarebbe stato bene discutere e decidere di queste cose in Commissione Bilancio, ma questa Commissione mai è stata interpellata. Probabilmente non serve a chi pensa di sostituirsi ai vari ruoli istituzionali ricoperti da assessori, capigruppo, commissione consigliare, presidente del consiglio, e, non vorremmo che qualcuno pensasse di sostituirsi anche ai dirigenti o al segretario!
Decidendo di anteporre alla logica della collaborazione e della condivisione quella dell’autosufficienza, della visibilità immediata ed a tutti i costi, il Sindaco e l'Amministrazione Comunale hanno perso un'occasione importante per declinare in termini di fatti concreti quello spirito di collaborazione nell'interesse della Città invocato a parole, ma poi sempre smentito dai fatti.
Ma a chi fa impresa interessano i fatti e non parole e annunci e, ben conosce e vive sulla propria pelle, la sostanziale differenza!