In palio il titolo di campioni d’inverno: platonico quanto si vuole, ma che in ottica Coppa Italia consentirebbe di sfidare la seconda del girone C, una tra Cento e Piacenza, mentre chi chiude al secondo posto troverà Fabriano già certa del primo posto.
Non si può più affibbiare a San Miniato l’etichetta di sorpresa: sarebbe ingiusto e non corretto nei confronti di coach Barsotti e della sua società. Lavoro, filosofia chiara di gioco con grande aggressività e rumba totale: queste le chiavi della straordinaria prima parte di stagione dei toscani.
Dopo i quarti di finale play-off della scorsa stagione, con la serie con Fidenza risoltasi sulla sirena con una atroce beffa per i biancorossi, San Miniato è ripartita perdendo forse il suo pezzo più pregiato, quel Nasello accasatosi a Pavia. La profondità del roster è il segreto dei Barsotti’s boys: nessun giocatore gioca più di 26’ per partita, nove ne giocano più di 15’.
Come dire che, cambiando gli ingredienti, la bontà del piatto non cambia. In termini strettamente numerici, il migliore alla voce punti è Gianluca Carpanzano, che ne timbra 12 per allacciata di scarpe con annessi 4 rimbalzi. Edoardo Caversazio, ala classe 1996, è uno dei principali terminali offensivi: per l’ex Olginate, Costa Volpino e Borgosesia fino ad ora una stagione da protagonista, con quasi 11 punti e 4 rimbalzi.
In doppia cifra alla voce punti realizzati per partita anche il colored Emmanuel Enihe, lo scorso anno a Crema, mentre appena sotto alla doppia cifra per partita ci sono la promettentissima ala del 1999 Luca Tozzi ed il duo Moretti-Neri. In cabina di regia si alternano Quartuccio e Benites: più ragionatore il primo, più attaccante il secondo.