Tutti voi cittadini ricorderete l’impegno preso dal sottoscritto di rassegnare le dimissioni da Sindaco in caso di insuccesso referendario inerente la fusione con Verbania. Dimissioni scritte all’esito della votazione e pronte ad essere presentate il mattino seguente.
Nel lasso di tempo di una notte, le pressioni di amici, cittadini, tra i quali alcuni apertamente schierati in opposizione alla fusione, hanno determinato una lucida riflessione.
Voglio ribadire il concetto che, a mio avviso, l’occasione per il nostro comune fosse irrinunciabile. Sia per poter entrare a pieno diritto in un comune dove già molte cose sono “IN COMUNE” (ad esempio Centrale di Committenza, Suap, posti riservati per l'iscrizione agli asili nido con costi calmierati e convenzionati) sia perché ritengo che, per la nostra comunità, questo avrebbe rappresentato una grande occasione di crescita per il paese.
Il rispetto di quanto votato dai cittadini mi ha impegnato al riconoscimento dell'esito referendario, nonostante, essendo esso stesso solo di tipo propositivo, la possibilità di avviare ugualmente l’iter burocratico della fusione come previsto dalla legge. Un percorso, quello della fusione, intrapreso nei mesi successivi da altri comuni a noi vicini.
La consapevolezza che, da parte di alcuni, ci sia stata la volontà di trasformare una questione prettamente comunale, in una manifestazione politica, la presenza indebita di amministratori che nulla avevano a che fare con il nostro comune e che nel tempo ero certo non ci avrebbero dato concretamente una mano poiché altrove impegnati, rappresentano validi motivi per continuare il nostro mandato amministrativo.
Perché non ci siamo fermati?
- La mancanza di adeguate alternative per una gestione corretta e proficua di un piccolo paese: ad esempio le Unioni di Comuni Montani, mai decollate e quasi mai risolutive dei problemi concreti. Sono proprio di questi giorni evidenza le difficoltà emerse per carenza di personale, anche per la sola presentazione dei bilanci di previsione triennale;
- La cattiva informazione data a suo tempo, che non definiamo in altro modo perché siamo persone ragionevoli: citiamo la presunta ma inverosimile e inventata chiusura di tutti gli uffici e la cessazione di servizi;
- Il riconoscimento di avere gestito la cosa pubblica come buoni padri di famiglia, nonostante le evidenti difficoltà economiche;
- Essere stati in grado di strutturare in piena autonomia Segretaria Comunale, Ufficio Urbanistica, Polizia Municipale;
- L’aver costruito strategiche relazioni con Banche, Fondazioni, Ente Parco, Enel, Acque Novara VCO, che hanno permesso il finanziamento di importanti interventi sul territorio comunale;
- Avere nel tempo preparato validi amministratori con competenza, passione, e che ora accompagnati da nuove donne e uomini che intendono portare le loro professionalità all’interno della macchina comunale, faranno parte della lista Cossogno, Ungiasca, Cicogna Insieme.
Cossogno: Camossi si ricandida
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Sindaco di Cossogno, Doriano Camossi, inerente la sua ricandidatura a alle prossime Amministrative.
2 commenti Aggiungi il tuo
Voleva dimettersi quando era in carica e non si era dimesso per evitare il commissariamento e ora invece si ricandida. Mah!
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