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Piano strategico per la valorizzazione culturale del VCO

Presentato UN PAESAGGIO A COLORI. Il lavoro di squadra con cui si sono definite linee d’intervento e concordati i progetti, emblematici e trasversali, ai quali dare priorità.

Verbania
Piano strategico per la valorizzazione culturale del VCO
Un anno per aprirsi al dialogo con tutto il territorio e i suoi operatori culturali, mettere a confronto idee, aspirazioni e priorità e stilare quella ‘road map’ di linee d’intervento che è il piano strategico di valorizzazione del patrimonio culturale della Provincia del Verbano Cusio Ossola redatto dal Laboratorio di Economia Locale dell’Università Cattolica di Piacenza in collaborazione con la Camera di Commercio e il Distretto Turistico dei Laghi e delle Valli.

“Non uno sforzo accademico da lasciare su carta, ma modalità di azioni condivise e concordate per rendere i nostri beni e attività culturali una risorsa concreta ed efficace per far crescere sotto diversi aspetti questo nostro territorio, in primis nella sua capacità di esercitare attrattiva turistica.

Il turismo è il settore che sta dimostrando di reggere l’onda d’urto di questa interminabile crisi: l’offerta culturale deve essere indirizzata a rafforzare l’appeal del Verbano Cusio Ossola su target diversificati e prolungarne i tempi medi di soggiorno, distribuendoli in modo più equilibrato sulle diverse zone della Provincia. Questo lavoro mira infatti a produrre ricadute di carattere economico” spiega l’Assessore alla Cultura Claudio Cottini.

Cottini richiama così gli obiettivi salienti del progetto ‘Un Paesaggio a Colori’: finanziato dalla Fondazione CARIPLO, interessata a definire un modello di valorizzazione culturale dei territori che possa trovare applicazione in diversi contesti, e “a fornire uno schema di riferimento volto a ottimizzare le risorse che in questo ambito si riusciranno a investire, perché sempre di più sarà inderogabile – insiste l’Assessore – muoversi all’interno di un sistema correlato, dove non potrà esserci posto per progetti frammentati e isolati. A quelli individuati con questa pianificazione si darà priorità”.

“L’adesione alla fase di confronto propedeutica alla redazione di questo piano strategico, la partecipazione dei diversi portatori d’interesse alle riunioni con le quali si è proceduto a un lavoro di analisi e sintesi sono la prova incoraggiante di come il territorio abbia compreso che oggi non è più il tempo di ‘solisti’ e che gioco-forza si deve imparare a suonare in orchestra.

Il progetto – sottolinea il Commissario della Fondazione CARIPLO Roberto Ripamonti – è volto a mettere a punto e ‘testare’ un metodo che fa riferimento alla pianificazione strategica. Si tratta di un modello che Fondazione CARIPLO sta valutando per tutte le politiche territoriali che si basano sulla condivisione di problemi e obiettivi e nella concertazione di azioni collettive coordinate da parte degli ‘attori’, pubblici e privati, del territorio.

Penso che questo primo obiettivo, tutt’altro che secondario, sia stato messo a segno. Adesso bisogna continuare in questo solco, lavorando insieme, attraverso un coordinamento permanente, che possa dare concretezza agli interventi – emblematici e trasversali – che si sono condivisi e concertati” .

“Nel caso specifico di questo progetto – prosegue Ripamonti – la definizione dei beni storico-culturali e ambientali è la base per organizzare una rete di in grado di valorizzare l’identità del territorio e costruire su di essa una visione del nostro futuro, in cui gli abitanti possano riconoscersi e i visitatori trovino motivi di attrazione”.

Acqua, fiori, pietra, arte e fede, montagna, storie-leggende-tradizioni sono le 6 aree tematiche individuate come identitarie del VCO e sulle quali hanno lavorato specifici gruppi finalizzati a coniugare nelle proprie progettualità la valorizzazione delle componenti naturalistiche, storiche, artistiche e paesaggistiche del territorio insieme a potenzialità economiche e competenze professionali.

Proprio il miglioramento di quest’ultimo aspetto (tanto ancora avviene a livello di volontariato) e della mobilità e accesso a siti e luoghi culturali (si avverte l’esigenza di un incremento del servizio di trasporto pubblico e di percorsi cicloturistici) risultano tra le priorità su cui intervenire all’interno di un quadro complessivo che mira non tanto allo sviluppo quantitativo dell’offerta culturale quanto alla sua crescita qualitativa attraverso l’implementazione della fruibilità e della promozione, anche ricorrendo a strumenti informativi innovativi (audioguide, apps dedicate e infopoint multimediali, solo per citarne alcuni).

Le azioni dovranno essere definite e attuate con la regia di un soggetto coordinatore impegnato a uniformare il livello dei servizi di promozione, informazione e fruizione dei beni e attività culturali offerti.

Un compito che, secondo quanto emerso dai gruppi di lavoro, dovrà essere svolto da un’associazione ad hoc, all’interno della quale si potrebbe dare vita a un Osservatorio dedicato al Paesaggio del VCO, un collettore delle diverse voci e saperi del territorio e un soggetto in grado di sviluppare per il futuro progettualità ampie destinate a raccogliere fondi e cogliere le opportunità tanto nel pubblico quanto nel privato, incanalandole verso obiettivi comuni.

Ritornando alle 6 aree tematiche, ciascun tavolo preposto all’analisi dell’offerta del proprio ambito, e che ha espresso tra i partecipanti un proprio rappresentante tramite elezione, ha concertato e definito alcuni progetti di settore e alcuni più trasversali - attingendo anche a progettualità già in corso - a diversi livelli di elaborazione, affinché quanto sin qui prodotto sul territorio da diversi soggetti e attraverso fonti di finanziamento eterogenee non vada disperso, ma coordinato in quadri unitari.

Per il ‘PAESAGGIO D’ACQUA’ si punta principalmente a stringere sinergie tra l’offerta di sport ed eventi sportivi tra lago e montagna con connessioni alle acque termali e curative del territorio.

Si propone inoltre l’istituzione di una Scuola di Alta Formazione sul Paesaggio, con corsi universitari internazionali, e l’innesto del tratto del Toce tra Vogogna e Fondotoce nell’idrovia Locarno-Milano, in via di sviluppo attraverso un progetto Interreg con capofila la provincia di Novara.

Per il ‘PAESAGGIO DI FIORI’ l’attenzione è volta alla salvaguardia, recupero e fruibilità di giardini storici e ville, strutturando percorso tematici che consentano la destagionalizzazione di flussi turistici. Viene altresì proposta l’attivazione di corsi di formazione e specializzazione nel campo della botanica, green, design e nuove tecnologie applicate al verde.

Per il ‘PAESAGGIO DI PIETRA’ le progettualità vertono al recupero di edifici storici, partendo dalle torri e architetture fortificate, all’organizzazione di una ‘biennale’ della cultura della pietra e mostre che diano visibilità alle piccole realtà museali del VCO e alla definizione di percorsi alla scoperta di cave e miniere.

Per il ‘PAESAGGIO DI ARTE E FEDE’ l’obiettivo è da un lato la valorizzazione dei principali poli museali, quali il Museo del Paesaggio di Pallanza, le collezioni civiche di Domodossola, la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini ed il complesso della pittura vigezzina. Dall’altro si lavorerà per la valorizzazione dei complessi d’arte sacra di pregio, come il San Martino di Vignone.

Luoghi da rivitalizzare e far conoscere anche ospitando eventi musicali. Anche qui si insiste sull’importanza di poter sviluppare percorsi tematici sulle orme di personaggi (San Carlo Borromeo, Rosmini…) o alla scoperta di epoche storiche, stili o singoli artisti.

Per il ‘PAESAGGIO DI MONTAGNE’ si proseguirà nei lavori già in corso di creazione di un archivio di architettura rurale con mappatura per il recupero di antichi nuclei quali, ad esempio, Marone (frazione di Trontano), Veglio (frazione di Montecrestese), Dumera (frazione di Oggebbio). La valorizzazione dei luoghi dovrà andare di pari passo con la valorizzazione dei prodotti tipici e con il consolidamento e promozione di manifestazioni già rodate e apprezzate quali Letteraltura e Musica in Quota.

Per il ‘PAESAGGIO DI STORIE, TRADIZIONI E LEGGENDE’ i punti cardine delle proposte elaborate sono il miglioramento dell’offerta museale esistente, in particolare su due fenomeni storici rilevanti per il territorio, l’emigrazione e la Resistenza. Sono poi da rafforzare in tutti gli elementi del “paesaggio a colori” gli aspetti educativi e di animazione. Viene inoltre prevista la messa a punto di attività creative legate al design e la realizzazione di percorsi tematici ispirati a leggende, storia locale e illustri viaggiatori del Grand Tour.

In occasione del convegno di presentazione del progetto, tenutosi in Sala Ravasio il 13 dicembre, sono stati consegnati i primi riconoscimenti del ‘Premio Paesaggio a Colori’ per iniziative di tutela, conservazione e fruizione del patrimonio culturale di Comuni della Provincia del Verbano Cusio Ossola con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti.

A pari merito – dal Comitato Direttivo e Comitato Sistema Culturale – sono stati segnalati:

- il Comune di Baveno per il progetto ‘La via del granito e delle pietre: il parco geomineralogico del VCO; il nuovo museo del granito rosa di Baveno Granum’;

- il Comune di Piedimulera per il progetto ‘Restauro e messa a norma dell’edificio rinascimentale Torre Ferrerio nel centro storico e aree circostanti’;

- il Comune di Varzo, in collaborazione con l’Associazione per la tutela del patrimonio storico della Valle Divedro, per la mostra ‘La Fabbrica del Carburo’ 50 anni di storia industriale a Varzo.
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