Secondo i dati, analizzati dai ricercatori di IRES Piemonte ed elaborati dal dottor Paolo Jarre direttore del Dipartimento “Patologia delle dipendenze” dell’Asl TO3 e coordinatore del gruppo di lavoro regionale sulla prevenzione ed il contrasto al Gioco d’azzardo patologico, emerge che il Piemonte è l’unica regione nella quale si registra un consistente calo del “gioco fisico”: meno 503 milioni nel 2018 (in totale 4.624 milioni, stimati raddoppiando il dato del primo semestre), un calo del 9,8% sul dato del 2016 (totale 5.127 milioni) e del 4,8% sul 2017 ( totale 4.855 milioni).
Mentre nel Piemonte si registra una riduzione, nel resto d’Italia il volume di gioco “fisico” continua a crescere. Le giocate sono passate da 69.610 a 70.156 milioni, con un aumento di 546 milioni (+0,8%). Se il dato nazionale nel suo complesso resta stabile intorno ai 74.780 milioni, il merito può essere dunque attribuito al contenimento dell’offerta ottenuto grazie alla legge regionale del Piemonte.
I dati sul gioco “a distanza” permettono di stabilire in modo inequivocabile che la forte crescita presente in tutto il Paese è minore in Piemonte (+ 75%, da 1113 a 1948 milioni giocati) rispetto al resto d’Italia (+82,4%, da 15.801 a 28.728 milioni giocati).
Dai dati risulta che non si sta verificando nessuna “esplosione” del gioco on-line come conseguenza della restrizione dell’offerta di gioco con apparecchi automatici ed anche che la netta riduzione delle giocate con apparecchi di gioco (New Slot e VLT) non è “compensata” dall’aumento di quelle con altri giochi “fisici”.
Nel corso degli ultimi mesi è notevolmente diminuito nella nostra regione il numero delle slot-machine (AWP) che sono passate dalle 22.014 del 31 dicembre 2017 alle 12.468 al 30 settembre 2018.
“Questi dati sono l’ulteriore conferma degli effetti positivi della legge regionale sul contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo: una significativa riduzione complessiva dei volumi di gioco e di conseguenza anche delle perdite da parte dei giocatori”- afferma il Presidente della Regione, Sergio Chiamparino.
“Ridurre il numero dei giocatori patologici, al di là degli aspetti economici che già si sono manifestati nel primo semestre del 2018, significa un risparmio consistente anche per la sanità regionale che può essere investito in altri ambiti”- ribadisce l’assessore alla Sanità Antonio Saitta.
“Non dimentichiamo - conclude l’assessora all’Istruzione e formazione professionale Gianna Pentenero - che la ludopatia è un problema serissimo, che distrugge la vita delle persone, colpendo soprattutto quelle più deboli. L’applicazione della legge va avanti, con le diverse azioni di prevenzione e formazione previste dal piano di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
La Regione sta avviando operativamente il piano di comunicazione che si propone di prevenire il gioco d’azzardo patologico, aumentandone la conoscenza dei rischi: il piano prevede sia l'utilizzo di strumenti di informazione diffusa sia l'organizzazione di momenti di approfondimento e di coinvolgimento della popolazione.
E’ in fase di elaborazione anche il progetto di software geografico libero che si intende mettere a disposizione dei Comuni per facilitare la localizzazione dei luoghi sensibili, necessaria per delimitare le aree interdette all’installazione di apparecchi di gioco perché entro le distanze prescritte dalla legge.