Ripristinare l’elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali. È questo l’obiettivo del disegno di legge presentato dalla deputata di Forza Italia Mirella Cristina. Un testo snello, composto di soli 6 articoli, ma dal profondo significato.
«Le Province vivono una grave crisi, anche istituzionale – sottolinea Cristina –. Averle trasformate in enti di secondo livello, elette non dai cittadini ma da sindaci e consiglieri comunali, non è un’espressione della democrazia».
Il disegno di legge è di fatto nato dall’impulso degli amministratori locali del Vco e in particolare ossolani. «C’è una grande criticità – spiega il coordinatore cittadino di Domodossola di Forza Italia Attilio Fiumanò – e cioè la mancata coincidenza tra l’elezione del presidente, che resta in carica 4 anni, e quella del consiglio, che invece dura la metà». Questo può portare ad avere presidenti e consigli di segno politico opposto, e ciò che era nato con l’idea di semplificare le cose alla fine le complica». «Senza contare – aggiunge Mirella Cristina – che i cittadini, come hanno il diritto a scegliere il loro sindaco, hanno diritto di scegliere anche il presidente della loro provincia».
«I risparmi di 15-20 milioni all’anno derivati dal “taglio” delle giunte non hanno certo risanato la finanza pubblica» nota il coordinatore cittadino verbanese Massimo Manzini, secondo il quale «ora è auspicabile una riforma costituzionale delle province, di ampia condivisione, che definisca se questi enti sono utili o meno. Se la risposta è sì, le province devono essere messe in grado di lavorare».
Quello dell’impossibilità di operare di questi enti è infatti l’altro tema centrale: «Bisogna mettere mano con urgenza alla “riforma Del Rio” – dichiara Cristina – e dare alle province i poteri e le risorse per operare nell’interesse dei territori che rappresentano. Nel Vco lo vediamo bene, con un ente che fa fatica a trovare i soldi per comprare il sale da spargere sulle strade d’inverno».
On. Avv. Mirella Cristina