Questo documento ha una premessa fondamentale: non si tratta di una valutazione negativa a priori, ma di un’analisi seria e ragionata. Lo scopo non è contestare e dire no, ma ragionare e avviare il confronto, cose che purtroppo avrebbero dovuto esserci fin da subito e che invece si pretende di far nascere a cose fatte.
Oggi Verbania è completamente satura. Non ci sono cioè spazi edificabili oltre una certa dimensione, se si esclude la piana di Fondotoce (i cui vincoli però sono ben noti). L’area Acetati è dunque l’unica possibilità di eventuale espansione della città, ed è per questo motivo che il masterplan presentato da Acetati e fatto proprio dalla giunta Marchionini non appare accettabile.
È infatti mancato totalmente il presupposto fondamentale: di cosa ha bisogno Verbania? Posto e considerato che quella è, come detto, l’unica area su cui si può ragionare in termini di sviluppo della città, quali sono i bisogni di Verbania? Quali spazi e strutture pubbliche, innanzitutto, mancano alla città o potrebbero essere meglio collocati? Quali servizi, in prospettiva futura, la popolazione avrà bisogno?
Tutte domande che evidentemente l’amministrazione comunale non si è posta, limitandosi ad accettare (oltretutto alla scadenza del proprio mandato) quello che oggettivamente appare come un ricatto di Acetati: “Non ho più soldi, cambiami la destinazione urbanistica così io vendo i terreni e faccio la bonifica, altrimenti la paghi tu”. Verbania non può pagare gli investimenti sbagliati di Mossi&Ghisolfi: alla società ha già dato fin troppo, ricavandone solo pochi posti di lavoro e molto inquinamento (ricordiamo che fu accertato che la fabbrica scaricava nel lago sostanze cancerogene).
L’attuale amministrazione sottosta invece al ricatto e si fa dire cosa fare da una società privata, e senza nemmeno le dovute garanzie: chi assicura che la bonifica, che il sindaco aveva già annunciato come imminente nel 2014, sarà realmente fatta?
Ci si accontenta di una promessa e di quello che appare un contentino, cioè qualche spazio ad uso pubblico oltretutto nella parte meno pregiata dell’area, quella più vicina al depuratore.
Torniamo però ai bisogni della città. Tra questi, senza dubbio, non c’è l’edilizia residenziale. Da anni ormai la popolazione è ferma allo stesso livello e non mancano gli edifici da recuperare. Non c’è dunque bisogno di nuove abitazioni private, così come al momento non appare ci siano particolari necessità di uffici.
Nel masterplan ampie superfici sono destinate al commercio: di quale tipo? Di quale settore merceologico? Quale sarà l’impatto di queste nuove superfici sul piccolo commercio di Intra e Pallanza, che rappresenta una delle colonne portanti dell’economia cittadina? Anche queste domande non sono state minimamente prese in considerazione, così come non è stata fatta un’analisi sull’impatto che queste strutture avrebbero sulla viabilità e sul traffico.
Nel suo programma elettorale del 2014, il sindaco Marchionini scriveva testualmente (punto 4.8): «Area Acetati: a Verbania manca un centro per lo svolgimento di attività pubbliche e sociali/terziario (fiera campionaria e festival) e/o in relazione a progetti di Green Economy (in coerenza con il prossimo ingresso nel Parco Nazionale Valgrande)». Sorvolando sull’ingresso di Verbania nel Parco Val Grande, rimasto totalmente sulla carta, come mai il sindaco ha cambiato idea?
Perché Acetati diventa l’oggetto di un’operazione quasi puramente commerciale invece che occasione di sviluppo per la città? Forza Italia vuole che la trasformazione dell’area sia governata dalla città negli interessi esclusivi della città. Ecco quindi le nostre proposte:
· sospendere immediatamente l’iter del masterplan almeno fino alle prossime elezioni comunali;
· avviare un confronto VERO su quali siano i bisogni della città, guardando non al presente ma in prospettiva ai prossimi 20-30 anni;
· dare priorità all’uso dell’area Acetati per finalità pubbliche;
· progettare la creazione di un incubatore di start up, cioè nuove imprese, e di un’area espositiva e fieristica, che possano creare nuove opportunità occupazionali.
Forza Italia è convinta che sia questa la strada giusta per impostare il futuro di Verbania, non prendere a scatola chiusa quello che propone una società privata e approvarlo in giunta 6 giorni dopo.
La capogruppo in Consiglio Comunale Mirella Cristina
Il coordinatore cittadino Massimo Manzini
Forza Italia su progetto ex Acetati
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato dalla capogruppo Forza Italia in Consiglio comunale a Verbania Mirella Cristina e dal coordinatore cittadino Massimo Manzini sulla questione Acetati.
1 commento Aggiungi il tuo
"ricordiamo che fu accertato che la fabbrica scaricava nel lago sostanze cancerogene" ricordiamo anche la costruzione del depuratore e l'adeguamento alle normative. Ma come è cambiata la qualità delle acque e dell'aria da quando è cessata l'attività della fabbrica?
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