Andrea Franzoso presenterà il suo libro (“Il Disobbediente”, Paper First – Prefazione di Gian Antonio Stella e Postfazione di Raffaele Cantone). Con la partecipazione straordinaria del Giudice Onorario di Pace Carlo Crapanzano
LA VICENDA
La vicenda di Andrea Franzoso, che nel 2015 denunciò le spese folli del presidente di Ferrovie Nord subendone pesanti conseguenze (fino alla perdita del lavoro) ha avuto un’eco nazionale ed è stata raccontata da tutti i giornali nazionali e da molte trasmissioni televisive (Report, Otto e mezzo, Le Iene, Agorà, L’Arena, Nemo, Quante Storie, Le parole della settimana di Massimo Gramellini, L’Aria che tira, Unomattina, etc.).
Andrea Franzoso è stato il portabandiera della legge sul whistleblowing, recentemente approvata dal nostro Parlamento ed entrata in vigore il 29 dicembre 2017.
Whistleblowing significa letteralmente “soffiare nel fischietto”: come l’arbitro che fischia per fermare il gioco sporco, il whistleblower è colui che denuncia corruzione e malaffare. La legge 179/2017 introduce tutele per i dipendenti pubblici e privati che segnalano fatti illeciti di cui siano venuti a conoscenza all’interno del loro luogo di lavoro.
IL LIBRO
Che cosa succede se un dipendente decide di non volgere lo sguardo altrove quando si accorge che il capo della sua azienda ruba? Se di fronte al dilemma: salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest'ultima? Nel febbraio 2015, all'epoca funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, scopre che il suo presidente utilizza denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese pazze c'è veramente di tutto: abiti firmati, viaggi, poker online, film porno, argenteria, prodotti di elettronica, toelettatura del cane, profumeria, articoli per la casa, 124mila euro di telefonate fatte dai suoi familiari coi cellulari aziendali, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l'auto aziendale etc. Ma ci sono anche tre quadri per l'ex presidente della Regione Lombardia, una stampa antica per il comandante dei carabinieri e così via. Franzoso segnala il tutto internamente, ma gli dicono: «Lascia stare». Decide di andare alle forze dell'ordine e presenta un esposto. Parte allora un'inchiesta della Procura di Milano per peculato e truffa aggravata: il presidente è costretto a dimettersi ed è rinviato a giudizio. Andrea Franzoso, invece, subisce ritorsioni e un trasferimento in un altro ufficio, senza più alcun compito di controllo. Attorno a lui si fa il vuoto: i colleghi gli voltano le spalle e lo evitano. Infine, perde il lavoro. Il 24 ottobre 2017, l’ex presidente di Ferrovie Nord è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere. Ne “Il Disobbediente” Andrea Franzoso racconta questa vicenda, con una riflessione sul senso della sua scelta e sulle questioni che ne discendono: vale la pena essere onesti?
Oggi lavora come autore televisivo per Loft, la casa di produzione e piattaforma web del Fatto Quotidiano.
“Questo libro racconta la storia di una persona che ha scelto di fare la cosa giusta, anche a costo di subire intollerabili conseguenze. Pagine preziose che descrivono con chiarezza disarmante le implicazioni di un atto di coraggio tanto semplice quanto rivoluzionario. Quello che mi ha colpito è che questo libro, sin dal titolo, è la storia di un continuo paradosso: “disobbediente” è la qualifica attribuita a chi, di fronte a una serie di illegalità, si rivolge ai carabinieri, le denuncia e consente l’avvio di indagini e processi. In una democrazia basata sullo stato di diritto dovrebbe essere la norma, non l’eccezione”.
Pietro Grasso, Presidente del Senato, in occasione della prima presentazione del libro presso il Senato, il 12 ottobre scorso.
Il Presidente di Ferrovie Nord è a processo per peculato: addebitava all’azienda le sue spese personali e quelle della sua famiglia. A denunciarlo il dipendente Andrea Franzoso, che dalla società non ha ricevuto un encomio, ma la rimozione dal suo posto di lavoro.
Intorno a lui gli ignavi: quelli che vedono, sanno, si lamentano, e poi girano la testa. E’ questa massa senza onore e sempre sedotta da coloro che disprezzano, a sconfiggere il Paese. Sono loro i veri nemici degli uomini che non hanno un prezzo.
Milena Gabanelli
Andrea Franzoso incarna alla perfezione l’archetipo del vero whistleblower: disinteressato e mosso soltanto dalla coscienza civica, ha anteposto l’interesse collettivo a quello personale, tanto da correre perfino il rischio di perdere il lavoro, come poi in effetti è accaduto.
Raffaele Cantone
Valeva la pena?
Sì, risponde col suo libro Andrea Franzoso: valeva la pena. Nonostante tutto: sì.
Gian Antonio Stella