In particolare le parrocchie di Verbania e dell’entroterra verbanese sono fortemente impegnate in questa domenica a raccogliere i soldi che alimentano il “Fondo di solidarietà per la casa” impiegato a sostegno delle famiglie in difficoltà per il pagamento dell’affitto o delle bollette dei servizi: luce, acqua e gas in modo da evitare lo sfratto o la interruzione dei servizi essenziali.
In queste prime tre settimane di Quaresima le comunità parrocchiali compiono un percorso di avvicinamento e di preparazione alla giornata di solidarietà iniziato con la diffusione e l’invito alla lettura del messaggio di Papa Francesco che propone per questa Quaresima un cammino di conversione riflettendo su un passo della lettera ai Corinzi in cui S. Paolo afferma che Gesù Cristo si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà.
Perciò anche la Chiesa deve essere un popolo di poveri in quanto la ricchezza di Dio non può passare attraverso la nostra ricchezza, ma sempre e soltanto la nostra povertà personale e comunitaria, animata dallo Spirito di Cristo. Da qui l’impegno dei cristiani a guardare la miseria dei fratelli, a toccare, a farsene carico e a operare concretamente per alleviarla.
Nella seconda domenica è stato proposto un estratto dalla lettera pastorale del Vescovo Franco Giulio Brambilla che ha sottolineato il ruolo della parrocchia come istituzione di prossimità, come casa e scuola della prossimità.
Raccogliendo questo invito la proposta quaresimale delle parrocchie del Verbano è stata rivolta all’impegno di tutti i cristiani a “farsi prossimo” per fare in modo che l’intera comunità parrocchiale (e non solo le persone impegnate nella S. Vincenzo e nella Caritas) sappia accogliere e offrire aiuto a tutte le persone che vivono condizioni di povertà, non solo materiali, che oggi, come ha osservato il Vescovo, attraversano quasi tutte le età della vita: la fragilità degli adolescenti, la mancanza di futuro per i giovani, la violenza sulle donne, la famiglia dal cuore ferito, la terribile scarsità del lavoro, la solitudine degli anziani, la marginalità dei nuovi venuti.
Infine nella terza domenica la riflessione proposta riguarda più da vicino la realtà del nostro territorio con la diffusione di un documento che offre sia alcuni dati statistici sulla crisi dell’economia del VCO, sia una rapida carrellata relativa ad alcune delle situazioni che nelle scorse settimane si sono presentate agli operatori impegnati nella S.Vincenzo e nei centri di ascolto Caritas.
Situazioni che spaziano dalla condizione di una giovane madre che vive separata ed ha perso il posto di lavoro in Svizzera e non riesce a trovare un nuovo lavoro, a quella di un uomo solo, prossimo ai sessant’anni, parzialmente invalido e privo di lavoro che deve vivere con una pensione di invalidità di 300 euro al mese.
Le cause principali di povertà sono la mancanza di lavoro e la disgregazione dei nuclei famigliari ed il problema maggiore è il pagamento dell’affitto e delle bollette dei servizi essenziali: luce, gas e acqua.
Da vent’anni con i fondi raccolti in queste giornate della solidarietà e con i contributi offerti da enti, associazioni e parrocchie nel corso dell’anno un’apposita commissione assegna contributi monetari per una parziale copertura di queste spese.
Purtroppo la crisi economica, che ha accentuato le richieste di aiuto, ha inciso anche sulla raccolta di fondi che nel 2013 è risultata sensibilmente inferiore rispetto agli anni precedenti.
Complessivamente lo scorso anno sono stati raccolti circa 22.000 euro che hanno consentito di effettuare 77 interventi limitati a situazioni di emergenza. Hanno beneficiato di questi interventi per metà dei casi famiglie di italiani, mentre prima della crisi erano prevalenti gli interventi a favore di cittadini extracomunitari).
Il Vicariato si propone in questa XX Giornata un’estesa sensibilizzazione attorno a tutte le forme di povertà presenti nel territorio del Verbano sollecitando un rinnovato impegno a promuovere azioni politiche, amministrative e individuali orientate a costruire una società più giusta e solidale, ricordando anche il monito di Papa Francesco che nel messaggio della Quaresima afferma esplicitamente: “diffido dell’elemosina che non costa e non duole”.