Bruno Segre
Un insegnante e i suoi studenti compiono un viaggio della memoria da Torino ad Auschwitz e Birkenau con tappe a Budapest e a Cracovia, nei luoghi segnati dalla violenza nazista. Un romanzo corale, che si esprime nella forma del frammento, dell’impressione immediata e dell’emozione, dove momenti di riflessione e impegno si alternano con il divertimento e la voglia di comunicare, di essere e di giocare propri dei giovani.
Le testimonianze dei ragazzi, rese in forma di scritti sintetici e immediati, costituiscono il controcanto della visione del viaggio del professore: due mondi a confronto, quello dei giovani e quello dell’adulto, due sguardi su un doloroso passato e sui campi di sterminio, ma in generale sull’esperienza dei totalitarismi che hanno straziato il Novecento europeo.
Al di là delle analisi e delle considerazioni più documentate che sono state fornite sulla Shoah, le sensazioni visive, le emozioni che scaturiscono spontaneamente nel corso di quest’opera ci restituiscono un’idea più contemporanea e meno vaga dei campi di concentramento nazisti, come monito perché non accada più.
Il Treno della Memoria è nato nel 2005 da un’iniziativa dell’Associazione Terra del Fuoco per dare ai giovani un’opportunità di riflessione e di crescita.
Antonio Rinaldis è insegnante di Filosofia in un liceo della provincia di Torino e docente a contratto all’Università di Milano. Ha pubblicato diversi saggi e romanzi, tra i quali: Sacro e Selvaggio in Albert Camus, La bellezza e il male (2008); L’empietà come degenerazione nichilistica del prometeismo (2010); La Parte Nascosta (2013); La Cage Invisible dans l’oeuvre de G. Brulotte, Montreal (2013); La desesperance comme chiffre de la stance dans le théâtre de Visniec, Dialogue Francophones, Timisoara (2013); Paesaggi del sacro in Albert Camus (2013); con Imprimatur ha pubblicato Esodati nel 2014.