Solo di recente abbiamo appreso la notizia che presso gli Uffici della Provincia del VCO è depositato in fase di valutazione il progetto per la realizzazione di un Impianto idroelettrico a coclea sul torrente San Bernardino, nel tratto di sponda sinistra corrispondente all’abitato di Trobaso, al di sotto del Circolo Arci.
E’ questa un’opera nei confronti della quale si sta costituendo un Comitato spontaneo di opposizione, del quale faranno parte anche delle associazioni locali, considerando che la salvaguardia e di conseguenza la valorizzazione del torrente ha seguito un percorso storico che va avanti da decenni da parte di vari organismi associativi e degli abitanti del quartiere, ma ci auguriamo ormai anche da parte del resto della città di Verbania.
Innumerevoli sono stati gli interventi e le azioni effettuate nel corso del tempo che dimostrano la ferma intenzione di proteggere un tratto di fiume che fortunatamente detiene ancora una significativa valenza naturalistica: dalla lotta per l’allontanamento di un’attività insalubre di vagliatura di inerti e di produzione di calcestruzzo posta sulle rive negli anni ‘70, al successivo e sofferto risanamento ambientale che ha portato alla realizzazione del parco La Gèra che è un vero e proprio polmone di sfogo per residenti e non, alla proposta del WWF del 1993 di costituire una Riserva Fluviale, alla realizzazione della pista ciclabile, alle annuali giornate ecologiche tese a mantenere pulite le sponde, all’approvazione di un ordine del giorno in Consiglio Comunale di realizzare un parco fluviale, alla petizione popolare del 2088 corredata da 1077 firme di cittadini allo scopo di scongiurare la realizzazione di un’altra devastante centralina nel laghetto di Santino.
Intendiamo pertanto mantenere categorico l’obiettivo di continuare a tutelare questo torrente rispetto ad altre minacce alla sua integrità alla luce di una sensibilità e di una coscienza ecologica che ad oggi non possono assolutamente essere scalfite e del fatto che è in atto la procedura per l’ampliamento del Parco Valgrande già da tempo deliberato dagli enti istituzionali che interessa il Monte Rosso e il bacino del San Bernardino.
Riformuliamo nuovamente la richiesta di utilizzare questa preziosa risorsa fluviale per la costituzione di un corridoio ecologico di collegamento tra il centro urbano e l’entroterra montano da conservare integro per la fruizione pubblica e turistica con valenza ambientale, sportiva e ricreativa.
Comitato contro Impianto idroelettrico S. Bernardino
Nasce un Comitato spontaneo contro la realizzazione di un Impianto idroelettrico a coclea sul torrente San Bernardino, nel tratto di sponda sinistra corrispondente all’abitato di Trobaso. Di seguito la nota diramata.
17 commenti Aggiungi il tuo
Vorrei sapere se è in atto una raccolta firme o se esiste un altro modo per testimoniare la propria contrarietà al progetto.
Cé gia`una centrale idro. sotto San Salvatore comune di Premeno con annessa diga.Potrebbero recuperare il materiale e farla un po`piu`sottto.La Svizzera ha 5 centrali nucleari,tralaltro la sede legale del VVF e propio vicina ad una di queste .........quindi ??????
Buon giorno Piero
non capisco il suo ragionamento ne ciò che ha detto circa la centrale sotto S.Salvatore.
Ciao piero cambiaggio
Premeno???!!!???
Cosa c'entra con il San Bernardino???
Deve essere successo qualche cosa che mi sono perso???
Saluti
Maurilio
Premeno???!!!???
Cosa c'entra con il San Bernardino???
Deve essere successo qualche cosa che mi sono perso???
Saluti
Maurilio
Il solito Paese del lamento!!!!
NO ad una nuova fonte di energia pulita poi per necessità perchè si vuole la corrente elettrica
si devono mantenere in funzione le inquinanti centrali a carbone e olio combustibile e importare
l'energia a caro prezzo (e poi ci si lamenta del caro bollette).....
NO ad una nuova fonte di energia pulita poi per necessità perchè si vuole la corrente elettrica
si devono mantenere in funzione le inquinanti centrali a carbone e olio combustibile e importare
l'energia a caro prezzo (e poi ci si lamenta del caro bollette).....
Ciao Filippo
In Italia non ci sono più centrali ad nafta BTZ ne a carbone. Sono d'accordo alle centraline Idro solo se, sfruttando un bene comune come l'acqua, lascino un pezzo del loro profitto alla comunità. In questo senso (guarda caso) sia i Trentino che l'alto Adige fanno scuola. Infatti loro concedono derivazioni ai privati con precise e proficue collaborazioni ove spesso l'ente pubblico ha forniture gratuite di energia e/o parte del profitto prodotto. Spesso i consorzi di sfruttamento sono commistioni pubblico/privato.
Da noi manco morti. La Regione non legifera in proposito e chi deve, si gongola pagando licenze con pochi spicci.
Badate, da noi di centrali e centraline ce ne sono una quantità che manco ve lo immaginate.
Forse una riflessione andrebbe fatta al di là dell'oasi.
In Italia non ci sono più centrali ad nafta BTZ ne a carbone. Sono d'accordo alle centraline Idro solo se, sfruttando un bene comune come l'acqua, lascino un pezzo del loro profitto alla comunità. In questo senso (guarda caso) sia i Trentino che l'alto Adige fanno scuola. Infatti loro concedono derivazioni ai privati con precise e proficue collaborazioni ove spesso l'ente pubblico ha forniture gratuite di energia e/o parte del profitto prodotto. Spesso i consorzi di sfruttamento sono commistioni pubblico/privato.
Da noi manco morti. La Regione non legifera in proposito e chi deve, si gongola pagando licenze con pochi spicci.
Badate, da noi di centrali e centraline ce ne sono una quantità che manco ve lo immaginate.
Forse una riflessione andrebbe fatta al di là dell'oasi.
Il problema delle centraline è che non hanno nessun vantaggio per la collettività. La quantità di energia prodotta è ridicola rispetto all' impatto ambientale che ne deriva dalla loro installazione. Il vantaggio è solo per il privato che a fronte di un investimento relativamente basso, ottiene un grande guadagno. Tutto questo distruggendo il fiume. Vanno valutate le situazioni, sul San Giovanni esiste da anni una centralina che pochi hanno avuto occasione di osservare, in fondo ad una valle, nascosta alla vista dei più..... insomma impatto accettabile. Questa invece..... nel bel mezzo di una passeggiata frequentatissima, al centro di una riserva di pesca che ultimamente ha attirato sul Sambi centinaia di pescatori, addirittura in mezzo ad un parco. Sono meravigliato da certi commenti. Ripeto, dove si firma per cercare di scongiurare l' ennesima sconfitta del territorio?
Al momento non è prevista una raccolta di firme, ma per aderire al Comitato in difesa del San Bernardino ed essere aggiornati su come il Comitato stesso procederà ci si può rivolgere a ARCI Verbania tel: 0323 402592/93.
Ribadisco che una estesa volontà popolare circa l'obiettivo di tutelare il torrente era già stata espressa con una petizione di 1077 firme.
Ribadisco che una estesa volontà popolare circa l'obiettivo di tutelare il torrente era già stata espressa con una petizione di 1077 firme.
In Italia la maggior produzione elettrica è da fonti petrolifere (che non abbiamo) e sono attive
12 centrali a carbone (che importiamo per la maggior parte via nave) che producono ben 39 milioni
di tonnellate di CO2, circa il 40 per cento di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale (fonte Terna e Assocarbone)!!!
Se le centraline sono una quantità inimmaginabile non ci sarebbe bisogno delle centrali termoelettriche
e dell'importazione di quanto ancora ci manca e nelle nostre condizioni nessuna produzione di energia pulita si
deve definire "RIDICOLA" ed eseguite nel rispetto delle norme in vigore che non prevedono la distruzione di un fiume.
Non so chi sia l'investitore ma merita rispetto per il coraggio di mettere dei soldi in un settore dove
in qualsiasi momento magari prima del rientro dell'investimento i suoi ricavi possono crollare (nel fotovoltaico
per lo spalmaincentivi molti sono falliti).
Normalmente gli stessi soggetti dei comitati del NO si lamentano del caro bolletta, dei cambi climatici,
dell'inquinamento e delle malattie che derivano.
12 centrali a carbone (che importiamo per la maggior parte via nave) che producono ben 39 milioni
di tonnellate di CO2, circa il 40 per cento di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale (fonte Terna e Assocarbone)!!!
Se le centraline sono una quantità inimmaginabile non ci sarebbe bisogno delle centrali termoelettriche
e dell'importazione di quanto ancora ci manca e nelle nostre condizioni nessuna produzione di energia pulita si
deve definire "RIDICOLA" ed eseguite nel rispetto delle norme in vigore che non prevedono la distruzione di un fiume.
Non so chi sia l'investitore ma merita rispetto per il coraggio di mettere dei soldi in un settore dove
in qualsiasi momento magari prima del rientro dell'investimento i suoi ricavi possono crollare (nel fotovoltaico
per lo spalmaincentivi molti sono falliti).
Normalmente gli stessi soggetti dei comitati del NO si lamentano del caro bolletta, dei cambi climatici,
dell'inquinamento e delle malattie che derivano.
invito coloro che criticano queste progetto, così come ogni altra cosa utile, essendo dei No a prescindere, a non utilizzare più internet e dotarsi di candele per illuminare la loro case, sempre se non inquinano troppo: un minimo di coerenza no????
Mi permetto molto discretamente di suggerire a coloro che chiedono spiegazioni o postano considerazioni generiche infarcite di luoghi comuni di leggere, senza pregiudizi "a prescindere", il comunicato sopra riportato e a sforzarsi di interpretarlo nella sua oggettività e nel suo senso specifico. Cordialità
Ciao annes,
Con il link potrai capire l'attuale situazione carbone in Italia
http://www.assocarboni.it/index.php/it/il-carbone/le-centrali-a-carbone-in-italia
Con il link potrai capire l'attuale situazione carbone in Italia
http://www.assocarboni.it/index.php/it/il-carbone/le-centrali-a-carbone-in-italia
Ciao Lele
Il carbone attualmente è marginale e serve soprattutto per i momenti di maggior richiesta energetica. Le centrali che vanno h24 sono quelle a metano e le idroelettriche. Attualmente il FV copre il 10.1% del fabbisogno nazionale e poi c'è l'eolico e i geotermico.
Nonostante la Cina l'abbia rispolverato il carbone è praticamente in disarmo ovunque. Negli USA, per via di una politica opportunista dell'attuale amministrazione, sembra tornare in auge ma non per molto.
l'Italia ha poi altre centrali extra territoriali che non sono né a carbone ne, tantomeno, a metano.
Questo lo dico per aver avuto esperienze nel campo.
La riconversione delle centrali Enel a carbone è questione di poco tempo e dipende anche dalla realizzazione del famoso metanodotto degli "ulivi". VW lo ricordate?
Saluti
Il carbone attualmente è marginale e serve soprattutto per i momenti di maggior richiesta energetica. Le centrali che vanno h24 sono quelle a metano e le idroelettriche. Attualmente il FV copre il 10.1% del fabbisogno nazionale e poi c'è l'eolico e i geotermico.
Nonostante la Cina l'abbia rispolverato il carbone è praticamente in disarmo ovunque. Negli USA, per via di una politica opportunista dell'attuale amministrazione, sembra tornare in auge ma non per molto.
l'Italia ha poi altre centrali extra territoriali che non sono né a carbone ne, tantomeno, a metano.
Questo lo dico per aver avuto esperienze nel campo.
La riconversione delle centrali Enel a carbone è questione di poco tempo e dipende anche dalla realizzazione del famoso metanodotto degli "ulivi". VW lo ricordate?
Saluti
Correggo solo per precisare quanto detto in precedenza.
Per momenti di punta non intendo quelli giornalieri (semi-istantanei) dove le idroelettriche di una certa potenza (in massima parte ENEL Greeen Power - EDISON realizzate durante il ventennio o negli anni successivi) sono necessarie per via dell'immediatezza con cui posso intervenire nella produzione di energia da immettere in grid. Quelle piccole e medio piccole (la maggior parte) vanno tutto il giorno per dare il massimo profitto.
Saluti
Sperando che prima di protestare ci si informi, nei vari commenti risulta che la produzione di energia elettrica
avviene principalmente bruciando fonti fossili con enormi danni ambientali per cui l'iniziativa, anche se piccola con un salto di circa 4 metri, DEVE essere velocemente completata.
Mi dispiace per i pescatori che tutto sommato fanno i loro interessi prelevando pesci e, sotto l'aspetto paesaggistico mi sembra che di oscenità macroscopiche a Verbania si possa fare un enciclopedia (ultima il Maggiore che sembra un hangar per i dirigibili e non centra nulla con il nostro paesaggio).
avviene principalmente bruciando fonti fossili con enormi danni ambientali per cui l'iniziativa, anche se piccola con un salto di circa 4 metri, DEVE essere velocemente completata.
Mi dispiace per i pescatori che tutto sommato fanno i loro interessi prelevando pesci e, sotto l'aspetto paesaggistico mi sembra che di oscenità macroscopiche a Verbania si possa fare un enciclopedia (ultima il Maggiore che sembra un hangar per i dirigibili e non centra nulla con il nostro paesaggio).
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