Las idas y las vueltas: musicas mestizas: sono la miscela di razze diverse e lo scambio di idee che di solito innescano il processo di innovazione nella musica. La colonizzazione dell’America da parte degli ispanici ha favorito l’incontro delle culture europea, americana e africana e ha contribuito alla nascita, all’evoluzione e allo sviluppo di nuovi generi musicali. L’interazione di tipi diversi di ritmo, di accordi e di cadenze che secoli dopo avrebbe prodotto la nascita del jazz era già all’origine del flamenco.
In tutte le città andaluse e americane la gente ascoltava canti e danze che lì avevano avuto origine e che erano state portate oltreoceano per poi tornare di nuovo. Dal Golfo di Guinea ai Caraibi, per poi arrivare a Triana e alla Baia di Cadice, questi accordi hanno continuato a fondersi, a sovrapporsi in un melting pot delocalizzato e ribollente dove jacaras, folias e chaconas coesistevano come eredità comune per musica popolare e colta. È normale per esempio, ascoltare Guarachas de Zespedes che ci ricordano i tanguillos di Cadice o scoprire romanze medioevali che si sono conservate nella tradizione orale, fandangos o yore e oggi siguiriyas, eseguite sulle corde di una passacaglia. In breve, brani musicali che erano stati scritti secoli fa possono essere riportati in vita oggi grazie all’intuizione spontanea di bravi musicisti e, naturalmente, a un buon flamenco.
Le anime ispirate di Fahmi Alqhai e Arcangél hanno deciso di percorrere il sentiero ancora inesplorato che nasce dalla fertile combinazione di flamenco e musica barocca. Arcangél e Alqhai sostengono un dialogo che gli permette di scavare nel passato e nel presente comuni con l’aiuto della musica, un veicolo universale di fratellanza tra nazioni e culture. Questi artisti associano personalità forti e difficili da classificare con un’educazione musicale accademica e uno spirito indomito e sperimentatore. Inoltre si lasciano guidare dal loro puro istinto musicale. Chi lo sa? Forse in modo naturale, inaspettato e intuitivo riusciranno a ricreare le fonti originali dell’antico flamenco, il Paradise Lost che nessun musicologo ha mai trovato prima.
Insieme la bailaora Patricia Guerrero e Accademia del Piacere. Il concerto è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cariplo.
Il concerto è alle ore 20.00. Apertura biglietteria serale alle ore 19.00 in sede di concerto.
Biglietti: € 30 settore unico.
Giovani under 26: Music-P@ss € 10, Company-P@ss € 5 a testa per gruppi di quattro o più ragazzi che si presentano insieme al concerto (fino a esaurimento posti per entrambe le formule).
È possibile acquistare biglietti tramite il sito internet www.stresafestival.eu, scrivendo a boxoffice@stresafestival.eu o telefonando al numero 0323 31095.