L'attesa era palpabile già nel pomeriggio di lunedì 14 agosto, a Santa Maria Maggiore. È verso sera però che fiumi di persone hanno letteralmente invaso la zona della pineta per assistere alla serata finale di Vette d'artificio.
Sono stati oltre 15.000 gli spettatori disseminati tra il borgo vigezzino e le balconate naturali degli altri paesi della valle ossolana: pubblico delle grandi occasioni, dunque, che ha decretato il successo della terza edizione di Vette d'artificio.
Assolutamente coinvolgente lo spettacolo piromusicale studiato da Fabio Graziani, che ha regalato 25 minuti di emozioni e suggestioni. Uno show piromusicale, per la prima volta a Santa Maria Maggiore, dove la serata pirotecnica pre-ferragostana è appuntamento storico da moltissimi anni.
L'anticipazione “infuocata” dei due falò, simbolo della festa dell'Assunta per la località vigezzina, ha arricchito ulteriormente l'attesa dello spettacolo finale di Vette che ha come sempre abbinato la grande musica (la scaletta ha previsto brani di U2, Modà, Two Steps from Hell, Il Volo e Vasco Rossi) ai favolosi giochi pirotecnici studiati appositamente per la sede vigezzina. Il finale ha raccolto applausi scroscianti da parte del pubblico presente nell'area del Centro del Fondo.
Piccoli disagi dovuti alla presenza di un pubblico così numeroso sono stati inevitabili: parcheggi saturi in ogni zona del paese e code chilometriche al rientro. Ma nella memoria dei tanti presenti rimarrà il ricordo di una serata ricca di emozioni.
E ricca di emozioni è stata l'intera rassegna ideata da Fabio Graziani ed inserita nel Festival dei Fuochi d'artificio coordinato dal Distretto Turistico dei Laghi, che quest'anno ha registrato numeri da record: 5.000 spettatori al Mottarone, 9.000 a Macugnaga, 1.000 all'Alpe Ciamporino e oltre 15.000 in Valle Vigezzo.
Tantissimi i nuovi spettatori provenienti anche da regioni lontane come Veneto, Lazio, Toscana e Liguria, a conferma della fama crescente di questa rassegna. L'obiettivo degli organizzatori e dei comitati promotori è raggiunto: non solo offrire quattro emozionanti show piromusicali, ma anche promuovere le località stesse e la propria offerta turistica, garantendo un ritorno in termini di presenze e nuovi flussi.
“Questo progetto è nato con un sogno: portare sulle nostre montagne spettacoli di qualità, arricchiti da una visione condivisa con i comitati promotori e le località che ci ospitano – conferma Fabio Graziani - In tre anni abbiamo fidelizzato un pubblico che ci segue numeroso in ogni tappa e quest'anno siamo riusciti a raggiungere persone da aree lontane. La scommessa, lo provano i numeri di questa terza edizione, è vinta. Ora ci sentiamo pronti a guardare oltre, per cercare di allargare i confini territoriali. Il sogno di oggi? Riuscire a trasformare Vette d'artificio in una rassegna itinerante su tutto l'arco alpino. Il mio grazie sincero allo staff di GFG Pyro, al Distretto Turistico dei Laghi che ci ha “ospitati” anche quest'anno nel proprio festival, al pubblico numerosissimo, ai comitati promotori di Mottarone, Macugnaga, San Domenico e Santa Maria Maggiore per aver creduto nel nostro progetto, a tutti i nostri sponsor e partner tecnici”.
Serata finale di Vette d'artificio oltre 15.000 in Val Vigezzo
Strepitoso successo per la terza edizione della rassegna piromusicale: complessivamente oltre 30.000 spettatori. Anche da Lazio, Toscana e Veneto.
1 commento Aggiungi il tuo
Oggi ormai si dice che una cosa o un avvenimento ha successo se vi sono molte persone che lo vanno a vedere , io credo che il successo sia una cosa che si deve dare a cose che aiutano le comunità e la natura.
Far brillare esplosivi in aree così sensibili per la presenza di animali selvatici, non mi sembra una cosa di successo, altro fatto non si leggono mai i conti di queste cose ,anche per valutare i costi ed i benefici, il problema è che alla fine paga sempre pantalone. Trovo molto più interessante e sicuramente meno invasivo "musica in quota" di cui ho già pagato anche 10 euro di tessera, oggi però non sono potuto andare a Croveo.
Voglio anche dire che i fuochi a me piacciono ,ma vanno fatti in luoghi meno sensibili.
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