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Interconnector: Costa scrive agli attori dopo l'incontro

Riceviamo e pubblichiamo, il testo della missiva inoltrata in data odierna al Ministero dell'Ambiente, al Ministero dello Sviluppo Economico, alla Regione Piemonte, a Terna Italia s.p.a. e ai Sindaci del territorio provinciale.

Verbania
Interconnector: Costa scrive agli attori dopo l'incontro
Interconnector Svizzera Italia: All’Acqua - Pallanzeno – Baggio. Procedura di VIA – Osservazioni ex art. 24 c.4 del Dlgs 152/2006 e smi.

Con riferimento alla documentazione progettuale integrativa trasmessa da TERNA con nota di accompagnamento prot. 7421 del 20/12/2016, a seguito della richiesta di chiarimenti ed integrazioni relativamante alla documentazione di VIA sollecitata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con questa relazione la Provincia del Verbano Cusio Ossola invia le osservazioni al progetto Interconnector Italia Svizzera, quale documento di sintesi a livello territoriale.

Le parti coinvolte dal progetto si sono incontrate presso la sede provinciale di Verbania il giorno 31.03.2017.

In quella sede sono emerse posizioni ed opinioni riguardanti il progetto in esame e sono state raccolte le note di osservazioni inviate da singoli comuni, parte integrante di questo documento.

Si conferma a livello territoriale il pieno assenso alla “razionalizzazione della Rete AT nella Valle Formazza”, come prevista con documento già sottoscritto da Regione Piemonte e Terna il 28.5.2009.

Per il progetto “Interconnector Italia – Svizzera” si evidenziano invece ancora molte criticità riguardo alcune scelte e caratteristiche dell’intervento rispetto al già delicato equilibrio ambientale e paesaggistico del territorio.

Le integrazioni formulate da Terna non recepiscono tutte le soluzioni necessarie per superare le criticità evidenziate più volte in sede di osservazioni, su un ambito già fortemente attraversato da infrastrutture elettriche, contraddistinto da aree di elevato pregio ambientale che in questi ultimi anni sono fortemente interessati dallo sviluppo turistico. Sviluppo in un’area geografica che sta ricercando un’alternativa al proprio sviluppo socio-economico minato in passato dalla perdita dell’industrie di fondovalle.

Il nuovo elettrodotto 380 Kv che vorrebbe essere realizzato, si aggiungerebbe ad altri elettrodotti già esistenti sul territorio, ed utilizzerebbe l’ultimo corridoio libero presente, attraversando aree comprese fra Pallanzeno ed il passo San Giacomo, in alta Val Formazza, per un totale di 55 km. Interesserebbe aree non antropizzate fra cui la valli dell’Isorno, Agarina, Cravariola e Mattogno (aree vincolate a ZPS, Galassini e Rete Natura 2000).

Soprattutto per tali aree è necessario ricercare soluzioni tecnologiche avanzate mai prese in considerazione dal progetto di Terna ma già utilizzate in altri territori, ad esempio con la formazione di tunnel che salvaguarderebbero i tratti di maggior pregio paesaggistico ed ambientale.

Riguardo la centrale di conversione si ribadisce quanto detto da tempo, ovvero la necessità che non vengano interessate aree libere (soprattutto ad uso agricolo come quelle di Villadossola, Pallanzeno e Piedimulera) ma si individui un’area abbandonata o compromessa, o comunque già con vocazione industriale. Si sottolinea inoltre come la documentazione progettuale, molto schematica, ancora non consenta la comprensione del reale impatto sul contesto territoriale e paesaggistico.

La documentazione di progetto non offre ancora una sufficiente descrizione e le dinamiche conseguenti alla viabilità di cantiere, sia sulle strade di interesse provinciale ma soprattutto sulle piste di cantiere, quelle riguardanti le opere di difesa e di sostegno. Il tutto anche in considerazione del fatto che il progetto interessa aree con terrazzamenti (muri realizzati in pietra a secco con sistemi di canalizzazione e di relative reti di drenaggio), un sistema complesso di opere legato allo sviluppo di una civiltà rurale che risale anche al Medioevo e sottoposte a tutela e oggetto di riscoperta da parte delle comunità locali in chiave turistico, paesaggistico e di sviluppo di attività agricole.

Riprendendo quanto sopra citato riguardo la massiccia presenze di elettrodotti nella stretta valle ossolana, ricordiamo che il progetto prevede oltre alla costruzione di un nuovo elettrodotto 380 Kv anche la una nuova linea 220 Kv che si aggiungerà a quelle già presenti , sia a 220 Kv che a 132 Kv. Ci troveremo quindi ad avere anche più di tre linee su alcuni versanti. Convinti che l’impatto paesaggistico e le esternalità negative che si presentano non debbano essere valutati solo in relazione alla singola proposta, ma auspicando una visione d’insieme, si ritiene auspicabile il completo interramento della linea 220 Kv tra la centrale di Verampio e quella di Pallanzeno. La strada da utilizzare è la Strada Statale n. 33 del Sempione, che garantirebbe l’allontanamento dai centri urbani. Le caratteristiche tecniche sono uguali a quelle relative all’Interconnector Italia – Austria 220 Kv che prevedono più di 20 km in cavo interrato. E’ auspicabile inoltre prendere in considerazione in favore della sostenibilità ambientale dell’opera prevedere l’interramento di alcune linee a 132 Kv o di bassa tensione presenti nei centri abitati.

Infine desta molta preoccupazione l’attraversamento, nel tratto compreso fra la centrale di conversione ed il comune di Belgirate (ultimo della Provincia del VCO), della linea 380 Kv in corrente continua. Tale impianto comporterà la sostituzione dei tralicci con una tipologia molto più impattante che peggiorerà la qualità del paesaggio di un ambito territoriale che poggia sul turismo la propria economia. Chiediamo pertanto che nel tratto indicato, visto che l’impianto a corrente continua lo consente, avvenga l’interramento della linea 380 Kv.

Come già evidenziato nelle osservazioni pervenute, la documentazione progettuale non contiene informazioni circa i tema di compensazione in favore delle varie comunità di uso civico presenti sul territorio.

Infine ma non ultimo sottolineamo che il progetto non ha preso minimamente in considerazione alcuna misura compensativa riferita all’impatto provocato sull’intero territorio provinciale dal nuovo elettrodotto, e pertanto siamo a richiedere un tavolo concertativo con Terna sull’argomento.

In allegato trasmettiamo le seguenti osservazioni prodotte da:

1. Aree protette dell’Ossola prot. 627 del 30.03.2017;
2. Comune di Crevoladossola prot. 3173 del 3.04.2017;
3. Città di Domodossola prot. 8499 del 3.04.2017;
4. Città di Gravellona Toce prot. 3504 del 3.04.2017;
5. Comune di Masera prot. 445 del 20.02.2017;
6. Comune di Pallanzeno letera con allegata Deliberazione di Consiglio Comunale n. 9 del 28.03.2017;
7. Progetto Parco Nazionale del Locarnese con lettera in data 1.04.2017;
8. Comune di Piedimulera prot. 1568 del 3.4.2017;
9. Città di Villadossola prot. 3030 del 30.03.2017;
10. CIA –Agricoltori italiani con lettera del 5.04.2017.
11. Unione Montana Alta Ossola deliberazione di Giunta n. 39 del 4.04.2017
12. Sezione provinciale pescatori del Verbano Cusio Ossola con lettera prot. 74 del 31.03.2017

Stefano Costa
Presidente



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di privataemail Lungimiranza questa sconosciuta
privataemail
7 Aprile 2017 - 12:27
 
Nell'attesa che i politici comprendano quanto sia autolesionista, governare con la visione temporale di una legislatura, qualcuno prova a gettare le basi per progettare il futuro tutti insieme ad Ivrea Domani.
Quanto risalto è stato dato in tv e sui giornali?
http://www.gianrobertocasaleggio.com/sum-2017



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