Un film di Fisher Stevens. Con Bill Clinton, Leonardo DiCaprio, John Kerry, Barack Obama Titolo originale Before the Flood. Documentario, durata 93 min. - USA 2016.
(Leonardo DiCaprio)
"Ho visto cose sconvolgenti, che mi hanno fatto capire che non viviamo più nell'incontaminato giardino dell'Eden. Siamo già nel secondo pannello, che Bosh definì "L'umanità alla vigilia del diluvio". La prospettiva più agghiacciante è rappresentata dall'ultimo pannello con le nubi nere che si addensano nel cielo: raffigura un pianeta che l'umanità ha ridotto in cenere. Riusciremo a cambiare rotta prima che sia troppo tardi? Se fosse un film potremmo riscrivere il finale della sceneggiatura, immaginando una possibile via di fuga. Ma la vita reale funziona diversamente, e nessuno può prevedere con certezza che cosa accadrà. L'unica cosa che possiamo fare è controllare le nostre azioni future, cambiare stile di vita, moderare i consumi, partecipare alla vita pubblica e usare il voto per comunicare ai nostri politici che siamo a conoscenza della verità sui cambiamenti climatici."
Dal 30 Novembre al 11 Dicembre 2015 i delegati di 195 paesi si sono riuniti a Parigi arrivando, dopo estenuanti trattative, a firmare quelli che sono noti oggi come accordi di Parigi. Il testo approvato impiega 7437 parole divise in un preambolo e ventinove articoli per impegnare i firmatari a fare qualcosa di concreto per contrastare i cambiamenti climatici. Mantenere l’innalzamento della temperatura globale al di sotto di 2 gradi entro il 2020, destinare a partire da quella data oltre cento miliardi all’anno alla ricerca di fonti energetiche alternative e ecocompatibili, rimborsare le perdite finanziare dovute ai cambiamenti climatici di cui sono vittime principalmente i paesi più poveri.
Questi gli impegni presi e ratificati singolarmente dai vari aderenti nel corso dell’anno successivo fino alla conferenza tenutasi all’ONU il 22 Aprile 2016. Ed è qui che sul palco non sono saliti solo gli usuali politici e scienziati, ma anche un attore che, fresco di Oscar, non aveva certo bisogno di quella pur prestigiosa ribalta per imporsi all’attenzione mediatica. Quell’attore era Leonardo Di Caprio ed il suo discorso (che vi invitiamo ad ascoltare nella sua versione integrale) non era una dimostrazione non richiesta delle sue doti recitative.
Perché in quelle parole appassionate in difesa dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici Leonardo Di Caprio ci crede veramente. Tanto da rendere pieno merito al titolo di ambasciatore dell’ONU di cui può fregiarsi. Tanto da dedicare parte del suo discorso al ritiro dell’Oscar ai cambiamenti climatici. Tanto da produrre e interpretare in prima persona questo Before the Flood, documentario diretto da Fisher Stevens e prodotto in collaborazione con il National Geographic che lo ha distribuito gratuitamente su varie piattaforme.
Disponibile anche in italiano con il titolo Punto di Non Ritorno, Before the Flood è interessante a diversi livelli. In primo luogo, ovviamente, per la tematica trattata e per il modo in cui viene affrontata. Sebbene gran parte delle informazioni presentate siano più o meno note a chi non sia completamente a digiuno dell’argomento (ma quanti, nel mondo e soprattutto in Italia, non si distraggono annoiati quando in tv non si parla del solito gossip ma si prova a fare vera informazione?), i 95 minuti del video hanno il pregio di sintetizzare in modo chiaro ed esaustivo non solo i problemi, ma anche le loro cause e le possibili soluzioni.
E lo fanno nella maniera più diretta e immediata. Poche parole, ma tante immagini con la qualità di cui il National Geographic è da sempre garanzia. Perché una cosa è leggere i dati sulla deforestazione e un’altra è vedere intere foreste sostituite da piantagioni più economicamente vantaggiose. Una cosa è sentire parlare dell’innalzamento dei mari dovuto allo scioglimento dei ghiacci artici, un’altra vedere il colore differente della Groenlandia e l’acqua invadere le strade della Florida in giorni senza pioggia. Una cosa è discutere del ruolo vitale delle piante nell’assorbimento dell’anidride carbonica, un’altra è immergersi nella nebbia caliginosa che oscura il Sole dietro i fumi grigi di incendi devastanti appiccati solo per profitto. Una cosa è credere perché si ha magari fiducia in chi sta discutendo di un argomento, un’altra è vedere e non poter più concedersi il lusso della scelta tra vero e verosimile.
Perché, come lo stesso Di Caprio ha più volte detto, i cambiamenti climatici non sono una possibilità futura, ma una realtà presente. E Before the Flood ne offre una spettacolare dimostrazione.
Il documentario fa anche di più. Lasciando da parte uno sterile politically correct, il lavoro di Di Caprio e Stevens ha il coraggio cosciente di prendere una posizione netta e di non avere paura di urlarla senza equilibrismi politici o finte cortesie. I cambiamenti climatici non sono disgrazie imprevedibili con cui una natura dispettosa intende punire i suoi figli irriconoscenti. Al contrario, la natura non è la matrigna cattiva di Biancaneve, ma è Biancaneve ad aver perso la sua virginale innocenza per trasformarsi nella regina cattiva che distrugge un regno non suo. I ghiacciai si stanno sciogliendo, la neve si deve rincorrere fino agli estremi del continente sudamericano, il livello dei mari si innalza, le barriere coralline sono paradisi svuotati dei loro abitanti.
E tutto questo è colpa nostra. E resteremo noi i colpevoli se lasceremo che il profitto immorale sia l’unica bussola a guidare la politica e la società permettendosi di inventare teorie negazioniste prive di ogni fondamento scientifico. Anche perché alternative possibili esistono (la carbon tax per sfavorire le industrie che inquinano, una riduzione ragionevole dei consumi di carne rossa, le batterie solari di Elon Musk, l’eolico della Danimarca) e non ci si può trincerare dietro alla bugia che sono chimere irraggiungibili.
Before the Flood è, infine, interessante perché dimostra cosa significhi essere un attore e mettersi al servizio di una causa. Lo fa molto bene Di Caprio che si spoglia di ogni divismo confondendosi con un qualunque documentarista coscienzioso che ascolta attento, segue con attenzione, impara con rispetto, guarda con terrore, osserva con ammirazione. Non un divo che si fa precedere dalla sua fama planetaria, ma piuttosto un attivista appassionato che fa della sua notorietà solo uno strumento utile ad arrivare dove altri non possono (che sia intervistare Obama o incontrare papa Francesco o parlare all’Onu) e che sa porsi con la stessa umiltà di fronte ai potenti come agli ultimi. Una lezione per i tanti che credono di poter straparlare dal basso della loro ignoranza pretendendo di essere ascoltati come oracoli onniscienti.
Before the Flood è solo un documentario, ma è anche molto di più. Soprattutto, sono 95 minuti che hanno molto da insegnare e che tutti dovrebbero vedere.