AstroNews: La cometa di Neanderthal ( C- 2022 – E3 – ZTF )
Anche quest’anno è venuta a trovarci una nuova/vecchia cometa, scoperta il 2 marzo 2020, e che ha dato spettacolo da gennaio 2023.
👤 Valter Schemmari ⌚ 11 Febbraio 2023 - 18:30 Commentaa-
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Non è una cometa vistosa come la Neowise, vista nelle sere di luglio del 2020, che aveva una lunga coda, ma come ogni corpo celeste che transita nelle plaghe cosmiche, offre agli osservatori sempre ogni volta diverse visioni. La cometa in questione è stata chiamata C-2022-E3-ZTF, assumendo anche il soprannome di cometa di Neanderthal, poiché il suo periodo orbitale corrisponde a 50.000 anni, tempo in cui addietro sulla nostra terra camminava l’uomo di Neanderthal.
Il significato di lettere e numeri del suo nome ( C-2022-E3-ZTF ) corrisponde a questo : C sta per cometa non periodica , mentre 2022 è l’anno in cui è stata scoperta. Poi E3 indica il mese della scoperta cioè marzo, ed infine ZTF le iniziali dell’ente astronomico dal quale stata avvistata per la prima volta, cioè lo Zwicky Transient Facility.
Anche se a molte persone questa cometa sia risultata poco interessante, poiché non mostra una coda, e non è molto luminosa, invece io ritengo che sia ancor più intrigante rintracciarla e registrare fotograficamente il suo transito, come testimonianza di un evento irripetibile e così lontano da noi.
Prima del 19 dicembre scorso aveva una chioma verdastra, e due code, una corta e larga, ed un’altra lunga e debole opposta all’altra per effetto prospettico. Nelle settimane seguenti è diventata meno luminosa, ed è passata nelle costellazioni Boote, Dragone, e nell’Orsa Minore, transitando anche poco distante dalla stella Polare.
Mappa transito cometa C-2022-E3-ZTF in gennaio e primi di febbraio
Il colore verde, visibile solo nelle fotografie, e comune anche alle altre comete, è dovuto alla presenza di carbonio bioatomico, e caratterizza distintamente la natura di quel corpo cosmico.
Essendo un vecchio astrofilo innamorato delle comete, ed in particolare di questa che si è riproposta dopo un viaggio di 50.000 anni, ho cominciato a rintracciarla il 24 gennaio scorso recandomi in altura di Verbania ( Alpe Ompio , 1000 m.s.l.m. ) con due binocoli, un 7 x 50 ed un 10 x 50, per ottenere ingrandimenti e luminosità differenti, e per testare ancora una volta la qualità della mia vista di osservatore.
Nonostante il cielo fosse molto nuvoloso, la stessa sera l’ho avvistata di colore grigio, immortalandola a colori su treppiede fotografico con la mia reflex digitale e quattro obiettivi differenti, un grandangolare 29/2,8, poi un 50/1,4 , e due teleobiettivi da135/3,5 e da 200/4 . Poi ho ripetuto la stessa esperienza nella sera di 29 gennaio scorso, tornando in altura. Come la sera precedente, era tutto nuvoloso, ma l’esperienza dovuta alla mia ormai venerabile età, mi permise di rintracciarla in mezzo alle nubi e la rifotografai con gli stessi obiettivi.
Alpe Ompio (Alture Verbania )- 24-01-2023 – Cometa di Neanderthal C-2022-E3-ZTF
Canon Eos 650D + Ob.200/4 – Valter Schemmari
Ho poi proseguito nel rintracciare e fotografare la cometa dal giardino di casa mia, a Verbania-Possaccio, nelle sere del 30 gennaio e 02 + 03 febbraio 2023, nonostante la presenza di luna ogni sera più crescente, fino a quella piena, utilizzando il tetto di casa mia per creare una parziale camera oscura al riparo dalla luce lunare. La rividi come un flebile fiocco grigiastro attraverso il binocolo 10 x 50, ma ancora ben distinguibile rispetto alle selle circostanti.
Purtroppo, man mano che passavano i giorni, la cometa si stava allontanando velocemente, e perdeva luminosità ogni giorno di più, e dopo la metà di febbraio sarebbe stata sempre più invisibile, viaggiando verso l’estremo del sistema solare.
Personalmente ho pubblicato su Facebook in diversi blog le mie foto, assieme ad altri astrofili che avevano immortalato il corpo celeste.
Nella mia vita di astrofilo, ho fotografato decine di comete, ma non ricordo ci fosse stata tanta attenzione ed interesse per una cometa come quella di Neanderthal, che è stata molto presente sui media, quasi fosse magica.
E come ogni volta che si osserva il cielo, si torna a ricordare esperienze esoteriche come questa, con il piacere di osservare in alto, faticando a riconoscere quel fiocco grigiastro che ti mostra il nucleo di una cometa, ogni volta diversa, ed ogni sera in posizione differente in mezzo agli asterismi dell’universo, sapendo che la sua distanza dalla nostra Terra è sempre molto elevata, come la sua velocità.
Comunque credo che continuerò a seguirla sino a quando la si potrà ancora rintracciare, come penso faranno molti altri astrofili, per aggiungere esperienza al proprio bagaglio astronomico.
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