Legge regionale Montagna: UNCEM fare presto
Un’accelerazione nell’approvazione della “Legge montagna” da parte del Consiglio regionale. La chiede Uncem, l’Unione dei Comuni e degli enti montani del Piemonte.
👤 WebMaster ⌚ 7 Gennaio 2014 - 13:03 Commentaa-
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atnews.it“La prossima settimana deve riprendere l’iter in aula per arrivare velocemente all’entrata in vigore dell’articolato dove sono previste le Unioni montane di Comuni e l’avvio di nuove politiche di sviluppo delle Terre Alte”, affermano Lido Riba, presidente Uncem, Dina Benna e Giovanni Francini, vicepresidenti.
“Non abbiamo ulteriore tempo da perdere – spiegano – I territori stanno facendo la loro parte, costituendo formalmente le Unioni di Comuni, individuando i vertici tra gli amministratori, scrivendo gli statuti e i piani per il territorio. Proprio per questo abbiamo bisogno della legge e dell’impegno formale, normativo e finanziario, della Regione Piemonte nel supportare le Unioni.
Anche per il personale attualmente rimasto nelle Comunità montane servono politiche che ricompongano i quadri nelle Unioni evitando disomogeneità e perdita di competenze”. Uncem richiama l’accordo fatto con le associazioni degli enti locali (Anci, Legautonomie, Upp) che al Cal hanno chiesto tempi rapidi e certi per l’iter della legge presentata a ottobre 2013 alla Giunta e poi a novembre in Commissione dagli assessori Gian Luca Vignale e Riccardo Molinari.
“Nelle indicazioni al Consiglio, le associazioni hanno chiesto di arrivare velocemente all’approvazione, nonché di individuare cifre e percentuali dei cespiti del ‘Fondo regionale per la montagna’. Lo ripetiamo ora, nell’interesse dei 553 Comuni montani e delle 30, 35 Unioni montane che si stanno costituendo sul territorio. Abbiamo Comuni che aspettano l’ok definitivo alla legge per avere un documento certo sul quale lavorare e costruire l’Unione, preoccupati dai troppi cambi di carte in tavola”.
“Se la Regione Piemonte vuole riprendere una vera ed efficace politica per le aree montane – proseguono Francini e Riba – deve guadagnare il tempo perso dal settembre 2012 a oggi, dopo la distruzione delle Comunità montane che Regioni come la Lombardia tengono vive e finanziate, o altre, come Veneto, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna hanno trasformato in Unioni montane in meno di sei mesi.
Quindici mesi si recuperano con uno scatto immediato e un cambio di marcia. Subito la legge montagna, la certezza di finanziamenti e al più presto la definizione della Strategia per la Montagna dei fondi UE, che apprezziamo sia finalmente trasversale al Fondo sociale europeo, al Fondo per lo sviluppo agricolo e rurale, al Fondo per l’industria e l’innovazione. Perdere ulteriori mesi, all’inizio di un anno decisivo per le politiche comunitarie e alpine, farà crescere il gap strutturale tra aree urbane, dove le risposte alla crisi e alle necessità di sviluppo sono implicite e crescenti, e aree montane, aumentandone marginalità, divario digitale e naturali povertà dovute a una non politica dei territori”.
Uncem fa appello al presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo e ai capigruppo affinché la legge montagna sia tra le priorità dei prossimi giorni. “I Consiglieri regionali sanno bene quanto per la montagna siano stati drammatici i primi tre anni e mezzo di legislatura – evidenziano Benna, Francini e Riba – con l’azzeramento delle Comunità montane, il dimezzamento delle risorse economiche previste dalla legge 16 del 1999, la confusione sulle diverse competenze che ancora oggi devono essere assegnate alle Unioni. Con questa consapevolezza, trasformino i progetti presentati negli ultimi mesi in fatti concreti, approvando la legge montagna e ridisegnando territori e politiche delle Terre Alte”.
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