Spazio Bimbi: Il disturbo da TIC nei bambini
Alcuni bambini possono presentare dei movimenti involontari, frequenti durante la giornata.
Cosa fare quando si presentano per un periodo prolungato?
👤 La Girandola ⌚ 5 Marzo 2017 - 08:00 1 commentoa-
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I Tic sono movimenti improvvisi, ripetitivi e a scatti, che il bambino non riesce a controllare.
Sono generalmente classificati in tic semplici, quando comprendono movimenti brevi e stereotipati di volto, spalle o arti; si definiscono invece complessi quando invece il tic comprende sequenze di movimenti.
È possibile inoltre distinguere i tic motori dai tic vocali: tra quelli motori possiamo indicare ad esempio smorfie del viso, battere i piedi, odorare un oggetto, tamburellare con le dita; tra quelli vocali ci sono raschiarsi la gola, tossire, sbuffare, dire parole fuori dal contesto.
Gli studi dicono che si presentino nella vita di 1 bambino su 100, sopratutto nella fascia fra i 6 e i 7 anni d'età,spesso per periodi brevi e con risoluzione spontanea.
Quando il disturbo persiste nel tempo, il primo passo da fare è escludere la causa organica rivolgendosi al proprio pediatra o ad un neuropsichiatra.
Una volta fatti questi accertamenti, è possibile ipotizzare che il disturbo sia di origine psicologica e affrontare in modo diverso questa problematica.
Secondo alcune correnti psicologiche, il tic rappresenta il modo che il bambino trova per sfogare la propria tensione emotiva, in quanto si ritrovano spesso in bambini ipercontrollati, che raramente si lasciano andare a pianti o altre forti manifestazioni; a volte si presentano in concomitanza di periodi di particolare tensione, stress o in presenza di aspettative esagerate nei suoi confronti.
In questi casi generalmente è importante per i genitori evitare di allarmarsi e tentare in vari modi di correggere il proprio figlio sgridandolo, bloccandolo, ponendolo davanti a uno specchio o imitandolo.
Come è già stato sottolineato, i tic generalmente scompaiono da soli, ma è possibile aiutare questo processo cercando di creare un ambiente il più possibile sereno intorno al bambino.
Potrebbe essere utile anche parlare con le insegnanti affinchè lo stesso trattamento sia riservato al bambino anche nel contesto scolastico.
Tenere un diario dei tic può aiutare a capire se essi emergano in modo più consistente in particolari momenti, come dopo una sgridata, in concomitanza con alcuni impegni scolastici o gare sportive.
Si consiglia comunque di rivolgersi ad un medico se il disturbo dovesse persistere più di un anno.
Dott.ssa Francesca Calzaretta
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
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