Spazio Bimbi: Denuncia di 600 professori universitari: gli studenti non sanno l'italiano
Centinaia di personalità dell'ambiente accademico italiano si sono unite per scrivere una lettera al governo per chiedere di intervenire fin dalla scuola primaria per migliorare l'apprendimento della nostra lingua in forma scritta e orale.
👤 La Girandola ⌚ 12 Febbraio 2017 - 08:00 15 commentia-
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Qualche giorno fa è stata diffusa la lettera scritta al governo da personaggi di spicco della cultura di italiana, quali professori universitari, accademici della Crusca, linguisti e filosofi. Raccontano infatti come numerosi docenti universitari si trovino a correggere esami pieni di errori di lessico, sintassi e ortografia, alcuni perfino poco tollerabili quando fatti da alunni di terza elementare.
Sicuramente queste lacune sono in parte date dal poco tempo che i ragazzi dedicano alla lettura, ma d'altra parte la lettera punta il dito contro la scuola italiana, soprattutto quella elementare e media, perchè sottovaluta il tema della correttezza ortografica e grammaticale.
Nella lettera viene scritto che «abbiamo invece bisogno di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti né l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti. Dobbiamo dunque porci come obiettivo urgente il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti».
Sarà necessario quindi ripartire dai fondamentali: «dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano», cambiando la tendenza di questi ultimi decenni che ha diminuito progressivamente le ore di italiano, lasciando all'insegnante la difficoltà di dividere le ore a sua disposizione tra letteratura e grammatica.
Molti indicano con possibile causa associata anche l'utilizzo di nuove tecnologie e in particolare dei social network, che abituerebbero i ragazzi a un linguaggio molto più semplice, a periodi più brevi e frasi meno complesse.
Buona parte del compito di contrastare questa tendenza all'impoverimento linguistico è sicuramente deputata agli insegnanti e al sistema scolastico in generale, ma ciò che le famiglie possono fare per arricchire il bagaglio lessicale e grammaticale del proprio figlio è incoraggiarlo nella lettura di libri nel tempo libero.
Dott.ssa Francesca Calzaretta
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
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