Museo del Paesaggio:il Comune alla guida dei privati
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Silvia Marchionini sul Museo del paesaggio
👤 Redazione ⌚ 17 Dicembre 2013 - 12:33 3 commentia-
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Le recenti dichiarazioni sull'avvenire del Museo risentono chiaramente di posizioni estemporanee figlie soprattutto alla pur comprensibile esigenza di esprimere comunque un'opinione. Di fronte alla proposta di uno Statuto rinnovato occorre valutare correttamente la situazione, raccogliere le indicazioni che sono indispensabili al futuro del Museo, indirizzandole verso adeguate forme di sussidiarietà che i privati possono attuare, quando motivati soprattutto da interessi culturali (dalle banche alle associazioni di categoria, da talune industrie locali).
L'Amministrazione Comunale deve, per parte sua, essere posta in grado di continuare a svolgere una politica culturale corrispondente ai suoi compiti e al suo ruolo. Il Museo ha, infatti, necessità di adeguate capacità di gestione, ma anche di indicazioni strategiche generali sui valori artistici della città e su quelli paesaggistici del territorio.
La soluzione più ovvia, è quella di coinvolgere i "privati" come di fatto è avvenuto in Italia in questi ultimi anni che hanno portato dei concreti benefici alla gestione del patrimonio artistico italiano. Certo che la preoccupazione è quella di affidarsi completamente a questi soggetti, abdicando alla titolarità della gestione pubblica: chiediamo perciò al Commissario di inserire nel nuovo Statuto un ruolo di guida, Presidenza, o maggioranza dei componenti, in capo al Comune e di prevedere forme di partecipazione diffusa per soci sostenitori.
Va detto che proprio in questi giorni a Novara, il Teatro Coccia, è oggetto di un'azione analoga di revisione dello Statuto, al fine di rendere certo il futuro di questo ente.
Non servono quindi scomposte reazioni, ma concrete discussioni del merito, superando le conflittualità che hanno caratterizzato l'Amministrazione dimissionaria. Non pare che le risorse sino ad oggi a disposizione siano sufficienti (persino Palazzo Dugnani, sede del Museo è stato chiuso per ragioni di sicurezza!) nè che ciò possa avvenire fruttuosamente nei prossimi mesi. Infatti, i tre soggetti pubblici che si stanno facendo esclusivo carico della parte economica, Comune, Provincia e Regione, non sembrano in buona salute. Sperare quindi in un robusto intervento pubblico è quantomeno azzardato. Che fare allora?
1)Rendere, prima di tutto, usufruibile al pubblico (“allevare al bello”), l'enorme patrimonio artistico che il Museo possiede.
2) Dare contenuti attrattivi (eventi, mostre, iniziative, festival) a Palazzo Biumi Innocenti, Palazzo Dugnani, “Casa Ceretti” (oggetto di un significativo investimento).
3)Realizzare l'eccellenza del territorio: siamo conosciuti nel mondo per le ville, i giardini, ma il vero “giacimento” sono i sentieri di collegamento, i borghi, i paesi limitrofi suggestivi fra lago e monti.
4)Aprire sedi di cultura popolare e memorie artistiche da Cannobio alla Val Grande utilizzando luoghi simbolici/centri già presenti nei paesi con la realizzazione di un percorso del paesaggio (“sentiero azzurro”)
Sarebbe un' occasione di rilancio turistico e culturale per tutto il Verbano.
Verbania, 16 dicembre 2013
Silvia Marchionini
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