Imprese agricole locali inviano materiali zone terremotate

Mobilitate le imprese del territorio, che hanno messo a disposizione i materiali e un camion che partirà mercoledì prossimo alla volta di Bellante (Teramo). “Vicini a tutti gli agricoltori delle zone colpite, i danni ammontano a 52 milioni di euro”.

  
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Otto bancali di mangime, tre quintali di latte in polvere per l’alimentazione dei vitelli oltre a un grosso quantitativo di teli in plastica per coprire le stalle e agevolare, così, il ricovero di animali e mezzi: le imprese agricole del Novarese mettono in moto la macchina della solidarietà e, già mercoledì prossimo, è fissata la partenza di un primo camion (anch’esso messo gratuitamente a disposizione) alla volta di Bellante (Teramo), nel cuore dell’Abruzzo: da qui verranno smistate e indirizzate agli agricoltori che più ne avranno bisogno.

“LE IMPRESE AGRICOLE HANNO RISPOSTO SUBITO”

Decine le imprese agricole che hanno risposto subito all’appello solidale, nel segno della concretezza: saranno gli imprenditori agricoli della sezione di Coldiretti Oleggio a consegnare la merce, partendo con un camion nella prima mattinata di mercoledì prossimo.

“52 MILIONI DI EURO DI DANNI, GLI ALLEVATORI I PIU’ COLPITI”

“Con questo gesto vogliamo essere vicini agli allevatori e a tutti gli imprenditori agricoli del Teramano e delle zone colpite dal sisma” rimarca Sara Baudo, presidente interprovinciale di Coldiretti Novara Vco.

“E’ difficile immaginare anche solo la dimensione dei danni: Coldiretti stima un danno indiretto al settore di ben 52 milioni di euro, relativi all’interruzione dell’attività agricola e al tempo necessario per il ripristino della normalità”.

Nel dettaglio il settore più colpito è sicuramente quello delle stalle e degli allevamenti con un danno indiretto così ripartito:

· per i bovini da latte la perdita è stimata in circa 6 milioni di euro tra mancato reddito relativo al tardivo o omesso ritiro del latte e una perdita di reddito (la normale funzionalità di un’azienda agricola potrà riprendere solo in estate inoltrata) quantificabile in via presuntiva in circa cinque milioni;

· per gli ovini da carne e da latte il danno è quantificabile in circa 9 milioni di euro per le mancate nascite mentre per le morti premature in circa sei milioni;

· per i suini il danno consiste invece nella perdita del capo e di fatto di tutto il ciclo produttivo dell’anno, a cui si devono aggiungere ingenti danni alle strutture il cui ripristino potrà avvenire solo dopo la ricostituzione della consistenza di stalla.
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