Spazio Bimbi: Non riconosco più mio figlio
L’adolescenza è un momento delicato del processo di crescita, non si è più bambini ma non si è ancora adulti, il corpo inizia a cambiare ed è il momento in cui ci s’inizia a porre delle domande riguardo alla propria identità. È una fase critica ma che porta con sé anche tante opportunità di crescita.
👤 La Girandola ⌚ 29 Gennaio 2017 - 08:00 Commentaa-
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L’adolescenza è una fase del ciclo di vita in cui ci si trova ad affrontare diversi compiti evolutivi, è un periodo di importanti cambiamenti dal punto di vista fisico, cognitivo e sociale. Uno dei compiti più impegnativi che l’adolescente si trova ad affrontare è la costruzione della propria identità che avviene attraverso un processo definito di “individuazione” che è strettamente correlata con un processo definito di “separazione”.
Tutto ciò porta all’acquisizione di una maggiore autonomia e indipendenza dai propri genitori. Il bisogno di ribellarsi ai genitori e di infrangere le regole nasce proprio da questo bisogno di ricercare la propria identità ed è una tappa naturale della crescita di un adolescente.
I genitori si trovano spesso disorientati di fronte a questi rapidi cambiamenti e di fronte ad un figlio quasi irriconoscibile. Il figlio che prima si confidava, gli stava sempre accanto, ora non racconta più nulla, sta tutto il tempo chiuso in camera o al telefono con gli amici. Parallelamente emerge il bisogno di uniformarsi al gruppo dei pari dove il ragazzo inizia a cercare le sue conferme. Il concetto di sé viene meno influenzato dalla visione dei genitori e diviene sempre più influenzato dall’opinione dei coetanei, in particolare per quanto riguarda l’aspetto fisico, le capacità intellettive e l’attrazione sessuale (Galimberti, 1999).
Con l’adolescenza cambiano anche il modo di vedere i genitori, che se in infanzia vengono visti come infallibili e onnipotenti in questa fase è piuttosto normale che possano deludere tali aspettative trasformandosi da supereroi a persone da “disprezzare”. Tutto questo fa parte del normale processo di crescita che permette al giovane adulto di allontanarsi dalla propria famiglia e di crescere. A volte i genitori soffrono per questo cambiamento e possono arrivare a chiedersi dove hanno sbagliato. Gli stessi figli appaiono disorientati e spaventati riguardo la propria identità e al rapporto con gli altri.
Il disagio dell’adolescente può avere alla base diverse motivazioni, tra cui (Ciacci, Giannini, 2006):
• Non riconosce più il proprio corpo
• Avere il timore di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori, dei coetanei e degli adulti
• Avere l’approvazione degli altri
• La paura delle responsabilità.
La “crisi adolescenziale” non va intesa solo in termini negativi, è un momento di crescita e di grandi opportunità di sviluppo.
Secondo Baldascini (1997) l’adolescente fa riferimento a tre importanti sistemi: la famiglia che gli offre protezione, il sistema degli adulti con cui confrontare i suoi pensieri e il sistema dei pari con cui può trasgredire le regole dei genitori e dell’autorità. La sua capacità di crescita e cambiamento dipenderà dalla sua capacità di spostarsi da un sistema all’altro mantenendo l’appartenenza a ognuno pur essendo in grado di separarsene. In questa concezione il cambiamento viene visto come qualcosa di positivo che permette all’adolescente di evolversi e di acquisire nuove modalità di relazione.
Secondo l’autore lo sviluppo non avviene in modo armonico quando si rimane legati a modalità relazionali ancora infantili, a un unico sistema o quando il passaggio a schemi adulti avviene troppo velocemente.
Possiamo dunque affermare che entrambi, genitori e figli in questa delicata fase sono impegnati nel duro compito di mantenere il loro rapporto ma al tempo stesso di trasformarlo trovando nuove modalità relazionali attraverso un processo di crescita ed evoluzione che porterà l’adolescente a diventare adulto.
Dott.ssa Nicolini Greta - Psicologa
La Girandola - Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it
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