VerbaniaBau: Dialoghiamo: elementi di comunicazione non verbale #2

La comunicazione non verbale fra cane e uomo si realizza anche tramite la gestualità dei soggetti compartecipi: nell’essere umano sono soprattutto gli arti superiori e le mani che definiscono “segni” con un significato comunicativo per il cane; nel cane sono la posizione/movimento della coda, delle orecchie, della testa, della bocca/lingua, delle zampe, a creare un ampio “vocabolario”dialogico.

  
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Quindi, ogni nostro gesto racconta qualcosa al cane con cui ci stiamo relazionando: poiché la gestualità fa parte del nostro linguaggio è basilare esserne consapevoli, essere agili e fluidi nei movimenti, prendere spunto dalla situazione e lasciarsi ispirare dal contesto, con quel cane, in quel preciso spazio-tempo, in quella interazione/relazione.

La stessa espressione facciale, la mimica facciale, è da considerarsi una sottile forma di “conversazione” cane-uomo: gli angoli delle bocche, le labbra e i nasi rilassati/arricciati, le fronti distese/corrugate, gli occhi e le direzioni degli sguardi, esprimono stati interni di avvicinamento/allontanamento, di tranquillità/tensione, di gioia/tristezza … rivelano intenzioni e curiosità.

Comunicare è anche creare momenti di condivisione nelle percezioni tattili ed olfattive, è essere consapevoli delle informazioni che giungono dai sensi, dall’interno del corpo e dall’esterno: il modo con cui si agisce con la longhina comunica in quanto essa trasmette emozioni; il contatto fisico con carezze da lontano/da vicino comunica precisi stati d’animo; gli odori e gli “annusamenti” nelle esplorazioni comunicano motivazioni intrinseche e domande al mondo.

Esiste poi una comunicazione vocale del cane: l’abbaio, l’ululato, il guaito, il ringhio, il sospiro, lo sbadiglio, con timbri, toni, pause, volumi differenti secondo le molteplici situazioni e i differenti contesti emotivi/emozionali. In tutto ciò anche il silenzio è comunicativo.

Riassumendo, la Comunicazione è: comprendere l’Altro tenendo conto degli stati interni, far fluire le energie, condividere valori nel dialogo e nelle esperienze, il silenzio, esprimere se stessi e crescere nello scambio dialogico, creare un contesto facilitante per suscitare curiosità e porre domande al mondo, Ascolto e percezione.

“Elementi che NON facilitano la Comunicazione:
Preconcetti/stereotipi, rimanere negli schemi.
Aspettative, obiettivi, pressioni sociali.
Focalizzare sul problema.
Imporre la nostra volontà, la nostra visione antropocentrica.
Non condividere le esperienze.
Incoerenza e inconsapevolezza.
Dimenticare la curiosità verso l’Altro.
Non vivere il momento, non vivere le percezioni.
Non dare Spazio, non dare Tempo.
La necessità del controllo”. (dagli appunti Learning Dog- Learning Animals 2014)

Riferimento bibliografico: Roberto Marchesini, L’identità del cane, Ed. Apeiron, 2004

Dott. Claudio Conti
Dott.ssa Francesca Paleari. Leggi QUI il post completo