VerbaniaBau: Apprendimento: le teorie
L’apprendimento è un “ processo psichico che consente una modificazione durevole del comportamento per effetto dell’esperienza.” (Dizionario di psicologia, Garzanti). Apprendere significa costruire/arricchire mappe cognitive per entrare in comunicazione con l’ambiente circostante, per riconoscere il contesto ed interpretare la situazione, per risolvere problemi.
Le teorie inerenti l’apprendimento sono sostanzialmente due: l’apprendimento per condizionamento (Behaviorismo) e, in opposizione, l’apprendimento cognitivo (Cognitivismo).
Il Behaviorismo considera i comportamenti messi in atto generati meccanicamente da successioni stimolo-risposta-rinforzo, rifiutando il concetto di “mente” in quanto inconoscibile, una “black box”. Effetto collaterale del Behaviorismo è l’impotenza appresa (teoria dell’impotenza appresa, Martin Seligman).
Il Cognitivismo, al contrario, riconosce la mente come un elaboratore attivo delle esperienze, dove sono coinvolte percezioni, motivazioni, significato della situazione, emozioni, conoscenze precedenti, intenzioni, scelte.
Il cane cognitivo raccoglie informazioni dal contesto, sia esterno che interno, le elabora anche sulla base di esperienze precedenti, crea una nuova rappresentazione mentale per giungere alla soluzione del problema in modo attivo e consapevole.
Il cane cognitivo è dotato di una mente. Per nascita ha conoscenze innate, valori, desideri, punti di vista, piaceri. Gli apprendimenti iniziali avvengono con lo stare per almeno i primi due mesi con la madre e con i fratelli e questo primo periodo di socio-cognizione è fondamentale per la sua crescita, così come sono fondamentali le esperienze successive di vita: l’arricchimento esperienziale permette all’individuo di incontrare il mondo, di porre domande al mondo che lo circonda, di cercare risposte aprendosi a nuove intuizioni (insight).
L’apprendimento non è condizionamento, non è esposizione a stimoli-rinforzi, non è passività, non è addestramento: l’apprendimento è esplorazione, è curiosità, è possibilità di scelta e di espressione di sé, è esperienza condivisa, è soddisfacimento di motivazioni intrinseche, è costruzione di conoscenze anche in situazioni di co-apprendimento, in un dialogo continuo, è immaginazione.
L'addestramento non ha nulla di cognitivo. Con l'addestramento il cane viene strutturato mentalmente attraverso prevaricazioni. Il cane passa da essere soggetto nell'apprendimento cognitivo ad oggetto con l'addestramento, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Una sera, rientrati in albergo dopo un seminario cinofilo, accudito il cane che ci accompagnava, lo lasciamo in camera per scendere al ristorante. Non trascorre molto tempo e dalle scale principali vediamo scendere un cane simile al nostro, si avvicina alla porta automatica che porta all’esterno, esce nel cortile dove sono posteggiate le auto dei clienti e va ad accucciarsi accanto alla nostra auto … Era il cane che stava con noi, il quale,non volendo restare solo, di fronte al problema di una porta con chiusura di sicurezza, riesce a studiare la situazione, aprire la porta, seguire lo sconosciuto percorso dei corridoi dell’albergo, trovare l’uscita e decidere di aspettarci accanto alla nostra auto. Tutto questo senza mai aver compiuto nulla di simile in precedenza, essendo, oltretutto, l’esperienza dell’albergo assolutamente nuova.
Riferimento bibliografico: Danilo Mainardi, Nella Mente degli Animali, Cairo Editore, 2006
Sito web: http://ditemifido.com/2014/03/20/il-significato-di-apprendimento/ (consultato in data 08-12-2016).
Dott. Claudio Conti
Dott.ssa Francesca Paleari.
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