IL PUNTO di Marco Zacchera n.466 - adesso il CEM piace al PD !?
Argomenti trattati da questo numero: PDL tra lealisti e innovatori, arrivi da Milano, Verbania adesso il CEM piace al PD !?
👤 Redazione ⌚ 11 Novembre 2013 - 08:20 7 commentia-
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Riportiamo dal sito dell'ex sindaco di Verbania, Marco Zacchera, una serie di prese di posizione, fra cui anche una commento nei confronti del PD, che ora vedono come obiettivo della loro politica futura il CEM.
GUERRIGLIA PDL
Essere lealisti o innovatori nel PDL? Visto che sono ancora in Africa e qui il problema della gente è avere l’acqua potabile e riuscire a mangiare qualcosa tutti i giorni francamente la questione mi sembra secondaria, ma parliamone, cominciando con le curiosità una delle quali è stato scoprire che faccio ancora parte del “Consiglio Nazionale” del PDL credo per incarichi antichi. Un anno fa mi ero “autosospeso” dal partito per protestare contro una conduzione nazionale accentratrice e autoreferenziale (sublimata proprio dal ruolo del Cavaliera e relativa corte-coorte) ma nessuno mi ha poi neppure interpellato in merito e quindi – formalmente illibato - sabato prossimo penso di partecipare ai lavori della prima ma credo anche ultima e quindi “storica” unica assise di cotanto sinedrio.
Ho letto le tesi dei due schieramenti in campo che formalmente hanno poche differenze ma che – interpretati e letti con i vocabolari e i retroscena polverosi di quella che il Cavaliere chiama vecchia politica – sono di fatto pro o contro il proseguimento del governo e più o meno tenuamente critici nel confronto dello stesso Berlusconi. Ho firmato per gli “innovatori” (Lupi, Alfano,Costa…) perché pensare oggi a far cadere il pur handicappato e criticabile governo Letta per la ormai quasi certa prossima decadenza di Berlusconi sarebbe una follia economica e un danno per il paese. Insisto soprattutto a pensare che il futuro del centro-destra non può essere legato solo a queste questioni personali di chi avrebbe dovuto dimettersi spontaneamente dal Senato due mesi fa - denunciando semmai un presunto preconcetto dei giudici nei propri confronti - senza trascinare il paese in uno psicodramma dal quale il Cavaliere vuole uscirne come martire quando non lo è. A livello personale non ho dato e non ho avuto nulla da Berlusconi ( sono stato eletto deputato senza di lui), non ho debiti politici da restituire (semmai sono rimasto male quando ho lasciato l’incarico di deputato e dopo 18 anni né lui né il capogruppo Cicchitto mi hanno detto anche solo “grazie”…) e sono quindi libero di pensare e scrivere senza preconcetti e senza paraocchi.
Credo che Berlusconi abbia fatto alcune cose giuste e che sia stato compresso ed impedito a farne altre da avversari e giudici preconcetti, ma anche che stia diventando un peso e non più una risorsa per l’Italia. Inoltre si è comportato a volte in maniera inaccettabile a livello personale e si è circondato spesso da persone di dubbia reputazione oltre che insufficienti e limitate, personaggi scelti/e e mantenuti/e per sua volontà e responsabilità. Quando poi penso a sue frasi fatte come “rivoluzione liberale”, “ l’ Italia del fare”, “la sinistra illiberale” mi arrabbio perché non ci si prende in giro e non è certo con questa demagogia che si risolvono i guai dell’Italia né si possono nascondere i problemi che nel caso del PDL sono la mancanza di democrazia interna, un programma concreto e fattibile, un metodo trasparente di scegliere una classe dirigente rinnovata e rinnovabile. Visto il recente passato permettetemi anche di essere molto scettico sui metodi per scovare “supercandidati” futuri se non ci saranno regole chiare e serie “primarie” a tutti i livelli.
Se il PDL finirà non per l’ammissione di una sua sconfitta politica ma solo per una questione di “marketing” credo che non si dovrà ritornare a Forza Italia perché anche i marchi di fabbrica vincenti prima o poi diventano obsoleti e dal ’94 sono passati 20 anni. Piuttosto si dovrebbe lavorare per tornare ad essere maggioranza nel paese e quindi riaprendo discorsi programmatici seri con la Lega Nord - che purtroppo non ho visto più vivace e incisiva con Maroni rispetto al recente passato - e con la diaspora che a Destra tenta di ricostruire qualcosa che assomigli ad Alleanza Nazionale, ma che nel passato ha evidenziato i suoi limiti di classe dirigente e di idee. Mi è spiaciuto non poter essere presente all’incontro di ieri a Roma perché “Officina per l’Italia” potrebbe essere una cosa utile se avrà il coraggio di proporre persone nuove e credibili, non i capicorrente noti del passato che hanno tutti dimostrato i loro limiti. Possibile che non emerga insomma una figura nuova, seria e coerente, democratica e moderna che si riproponga alla guida di una federazione di movimenti di centro-destra e destra-centro capaci veramente di rinnovare il paese? Credo che sia possibile trovare questa persona solo togliendo il “tappo” Berlusconi e mettendo così alla prova i possibili aspiranti-leader perché crescano con le proprie gambe e non per nomina regia. Ciascuno di loro potrà e dovrà dimostrare le proprie capacità di intercettare le simpatie di quella che potenzialmente resta e resterà la maggioranza degli elettori italiani nonché l’unico modo per opporsi al fenomeno-Renzi.
In questa prospettiva va cambiato anche il rapporto con le controparti politiche che non sono e non devono più essere quelli tra nemici come una volta, ma al massimo tra avversari: destra e sinistra (concetti che negli ultimi 20 anni sono profondamente mutati il muro di Berlino è caduto ormai 24 anni fa) devono imparare a discutere, dialogare, confrontarsi, collaborare per riassumere e costruire “comunque” un paese che è e resterà di tutti in una logica di alternanza democratica, non di scontro perpetuo. Questo mi interessa come dibattito in tutto il centro-destra, non il duello tra chi sostenere di essere più o meno un leale “berluscones”.
STRESA: ARRIVI DA MILANO
Se la politica verbanese volesse finalmente essere un po’ lungimirante dovrebbe prendere atto con estremo interesse dell’accordo intervenuto tra il Comune di Stresa e Fiera Milano per la gestione del Palazzo dei Congressi stresiano. La scelta del più importante polo fieristico italiano verso il Lago Maggiore anziché optare per l’area di Como è strategica e il CEM ne potrebbe e dovrebbe essere un ideale elemento ed obiettivo, come peraltro Fiera Milano non ha mai nascosto. Chissà se si coglierà questa occasione da parte del prossimo inquilino di Palazzo di Città che scoprirà allora come parecchia strada sia già stata tracciata da chi scrive nell’ottica di potenziali gestioni - integrative a quella del Palazzo dei Congressi di Stresa - per creare un unico “polo” turistico, culturale, congressuale e strategico di Milano verso il Lago Maggiore e su cui finalmente costruire il futuro della nostra città…
CEM: ORA PIACE ANCHE AL PD ?!
Leggo a distanza su LA STAMPA di oggi e con estremo piacere che entrambi i candidati del PD alle prossime primarie del centro-sinistra per le future elezioni di Verbania hanno cambiato opinione rispetto al CEM, lo giudicano ora una potenziale risorsa e giustamente si pongono l’obiettivo della sua futura gestione. Bene, meglio tardi che mai, ma pensate se gli esponenti dello stesso partito non avessero scientemente e quotidianamente boicottato quest’opera negli ultimi anni: ricorsi, proteste, raccolta di firme, interrogazioni a Roma e a Torino, ordini del giorno…ne valeva la pena? Senza quei continui bastoni tra le ruote oggi la realizzazione del CEM e di tutte le opere collaterali del PISU sarebbero molto più avanti, potremmo già discutere di alternative di gestione e si sarebbero risparmiati molti soldi per tempi buttati e polemiche inutili. Aspetto che il mio predecessore sindaco Claudio Zanotti e i consiglieri uscenti del PD ora si schierino e dicano il loro pensiero perché se anch’essi fossero – e me lo auguro – dello stesso avviso dei loro prossimi candidati a sindaco dovrebbero forse verificare la loro passata personale coerenza.
Credo comunque che le mutate prospettive del PD in argomento (non giungono notizie dal PDL, ma su questo punto la maggioranza era sempre stata formalmente unita, pur non mancando corrosive chiacchiere sottotraccia di qualche mio ex collaboratore) siano una mia personale vittoria e della larga “maggioranza silenziosa” che in città sul Centro Eventi la pensava e la pensa allo stesso modo, ma è stata zittita dalle inutili e passate polemiche. Detto questo, per il bene della città e non per merito postumo (inutile) a chi scrive, cerchiamo tutti insieme di centrare gli obiettivi del PISU, di lavorare uniti per il futuro di Verbania e soprattutto di non perdere altro tempo e altre occasioni.
Un saluto a tutti
MARCO ZACCHERA
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