Riunione Interconnector Svizzera-Italia
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola, riguardante la riunione tenutasi lunedì 14 novembre, sul progetto Interconnector Svizzera-Italia 380 kV.
👤 Redazione ⌚ 21 Novembre 2016 - 19:23 1 commentoa-
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Lunedì 14 novembre 2016, nella sala consiliare del Comune di Domodossola, si è svolto il previsto incontro di approfondimento sul progetto Interconnector Svizzera-Italia 380 kV “All’Acqua- Pallanzeno-Baggio”, al quale Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA ha potuto assistere.
L’incontro è stato organizzato dall’assessore Falciola del Comune di Domodossola, il quale intende raccogliere il testimone, ereditato dall'Assessore Leopardi, per proseguire il percorso di capofila tra i Comuni ossolani interessati dal progetto del mega-elettrodotto transfrontaliero in altissima tensione.
Erano presenti 9 rappresentanti dei Comuni di Villadossola, Pallanzeno, Vogogna, Piedimulera, Pieve Vergonte, Trontano, Masera, Montecrestese, oltre al capoluogo. La Regione Piemonte era rappresentata dal funzionario dott. Baretti, mentre TERNA SpA dall’ing. Fiorentino insieme ad alcuni tecnici progettisti.
Dagli interventi delle amministrazioni ossolane presenti in sala sono emerse le seguenti argomentazioni:
un sostanziale scetticismo espresso da più amministratori sulle effettive necessità energetiche di questa interconnessione elettrica con la Svizzera;
l’inconsistenza di ricadute economiche e occupazionali per le comunità residenti lungo il passaggio della nuova linea elettrica;
la preoccupazione che a livello ambientale e paesaggistico gli impatti dell’opera sul territorio siano di grave pregiudizio per lo sviluppo turistico futuro dell’intera Valdossola;
l’inverosimile semplicità con cui si chiede lo svincolo delle imposizioni normative che limitano e regolano le autorizzazioni a costruire sul territorio, quando per gli stessi vincoli ai residenti vengono bocciate ristrutturazioni edilizie anche di modesta entità;
una condivisa contrarietà alla realizzazione in qualsiasi sito del fondovalle ossolano della stazione elettrica di conversione AC/DC (estesa su di una superficie pari a 12 campi da calcio e con strutture industriali alte fino a 20 metri), malgrado le perplessità dei Comuni presenti all’incontro siano state espresse in termini differenti;
una netta posizione di consonanza alla razionalizzazione e ristrutturazione delle linee di alta tensione esistenti, soprattutto in Valle Formazza ma anche nelle frazioni di Domodossola e Vogogna, a ridosso delle abitazioni.
Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA vuole ringraziare l’assessore Falciola ed i presenti alla riunione per aver concesso un breve intervento a margine dell’assemblea, con il quale abbiamo potuto mostrare alcuni significativi documenti, finora stranamente esclusi dalle fasi di valutazione del progetto .
Trattasi di una rassegna stampa locale con copie di articoli pubblicati negli anni 1994-1995, circa un precedente progetto di elettrodotto in doppia terna da 380 kV, depositato il 2/12/1993 e denominato “Passo San Giacomo-Turbigo", a nostro avviso equivalente per finalità e prospettive all’attuale progetto in discussione, che avrebbe dovuto importare corrente elettrica dalla Svizzera per raggiungere il milanese, attraversando tutta l’Ossola. Già allora questa ipotesi progettuale aveva sollevato numerose proteste tra i cittadini e le amministrazioni comunali interessate dal tracciato, dato vita ad accesi dibattiti pubblici, convegni, petizioni, manifestazioni, tanto che della questione se ne era occupata con un breve servizio anche Rai 3.
Di questo precedente progetto non si è più saputo nulla, dopo che la Regione Piemonte con delibera del 7 agosto 1995 - n° 110-699 aveva espresso un parere critico, segnalando al Ministero dell’Ambiente la necessità di una globale ripresentazione dell’intero progetto; ribadiva tra l’altro come "sussistano dei dubbi sulla effettiva priorità della linea, nel quadro del sistema di interconnessioni del Nord Italia coi paesi confinanti".
Già 20 anni fa questi dubbi si reggevano su precise obiezioni all’opera, nonostante la crisi economica odierna fosse ancora a venire e nonostante non fosse così evidente come oggi il calo di produzione e consumo della corrente elettrica. In altri termini, venne pesantemente messa in discussione l’indispensabilità dell’opera.
Abbiamo chiesto di mettere a verbale la consegna di una copia di questa delibera della Regione Piemonte, nonostante il dott. Baretti abbia sottolineato che tale progetto del 1993 fosse diverso dall'Interconnector attuale.
Noi riteniamo invece che il documento, essendo un precedente davvero troppo simile, debba essere a pieno titolo inserito negli elaborati progettuali di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto Interconnector Svizzera – Italia.
Il progetto del 1993, non realizzato, è la testimonianza di come l’opzione 0 sia già stata possibile più di 20 anni fa senza ripercussioni energetiche negative, ancor più attuabile oggi con la forte contrazione dei consumi elettrici dovuti alla pesante crisi industriale nonché alle politiche di risparmio energetico.
Chiediamo quindi alla Regione Piemonte di integrare gli elaborati di tale progetto e di farli pervenire in breve al Ministero nonchè a tutti i Sindaci, affinchè possano avere una valutazione di carattere più globale della nuova opera in discussione. Leggi QUI il post completo