Dietrofront anche sulle emodinamiche
Resta sperimentale l'emodinamica di Domodossola con l'assurdità di un'apertura solo diurna e 5 giorni a settimana, il che potrebbe significare che sarà la prima ad essere sacrificata se a Roma obiettassero qualcosa, soprattutto se non dovesse raggiungere il tetto delle 300 PCI. Se si vuole davvero mantenerla perché non la si apre h24, 7 giorni su 7?
👤 Redazione ⌚ 1 Novembre 2013 - 18:30 Commentaa-
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Pubblichiamo un comunicato stampa del movimento 5 stelle sulle emodinamiche
Clamoroso quanto auspicato dietrofront della Giunta Cota anche sui laboratori di emodinamica.
In Piemonte attualmente sono 22 per una media di uno ogni 214 mila abitanti e con diversi punti che eseguono meno dell'obiettivo nazionale di 400 Interventi Coronarici Percutanei (PCI). L'addendum al Piano di Rientro ed il PSSR nonché l'ultima dgr prevedevano la chiusura di diversi laboratori, tra cui quelli di Orbassano, Ciriè, Moncalieri nella provincia di Torino già al 30 giugno 2013. Diversi erano stati i ricorsi al TAR con sospensive accolte e ridda di appelli e controricorsi.
Per mesi avevamo detto insieme a larga parte dei consiglieri (anche di maggioranza) che era un assurdo chiudere centri su cui si erano fatti recenti e costosi investimenti (ad esempio Orbassano) o che erano in aree marginali e disagiate come Ciriè.
Dopo il documento dei cardiologi del Gise ormai la Giunta Cota non poteva far altro che tornare indietro.
Né Moncalieri né Orbassano né Cirié chiuderanno ma verranno accorpati in un centro unico con gli ospedali più prossimi, rispettivamente, Molinette, Rivoli ed Ivrea. Unico il responsabile e unico rimarrà il personale da un punto di vista funzionale.
Se posso capire la ratio, difficile mi risulta comprendere come Ciriè ed Ivrea possano considerarsi "ospedali prossimi geograficamente". Forse avrebbe avuto più senso accorpare Ciriè con il Giovanni Bosco di Torino, ma tant'è: l'importante è il risultato.
Accorpate anche le due emodinamiche delle Molinette e le due di Novara, entrambe sia ospedaliera che universitaria, con ricadute ignote anche sulla questione della formazione dei medici specializzandi.
Chiudono definitivamente l'emodinamica della Casa di Cura di Alessandria e di Villa Maria Pia a Torino, non dotate di cardiochirurgia.
Così la media delle emodinamiche in Piemonte si porterà a una ogni 294 mila abitanti, molto prossimo alla soglia minima di 300 mila, richiesto dal documento Balduzzi.
Il testo presentatoci è però al momento solo una bozza che dovrà essere sottoposta al tavolo romano, per cui possibili sorprese negative sono ancora in agguato.
Per la provincia di Cuneo, resta tutto così com'è sino ad apertura dell'ospedale di Verduno nel 2015, quando chiuderanno Savigliano e Bra, affermazione che ha suscitato l'ilarità dei consiglieri di opposizione e maggioranza, visti i ritardi del cantiere e la più totale incertezza sui fondi che la Regione destinerà all'edilizia sanitaria.
Nel quadrante nord, confermati Novara, Vercelli, Biella, più l'emodinamica della clinica San Gaudenzio di Novara. Resta sperimentale l'emodinamica di Domodossola con l'assurdità di un'apertura solo diurna e 5 giorni a settimana, il che potrebbe significare che sarà la prima ad essere sacrificata se a Roma obiettassero qualcosa, soprattutto se non dovesse raggiungere il tetto delle 300 PCI. Se si vuole davvero mantenerla perché non la si apre h24, 7 giorni su 7?
Nel quadrante sud-est confermate Asti e Alessandria.
Tra qualche giorno il responso romano.
Davide Bono
Consigliere regionale MoVimento 5 Stelle Piemonte
Ufficio Stampa
gruppo consiliare regionale
MoVimento 5 Stelle
347-1498358
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