VerbaniaBau: L'importanza del contesto emozionale
La comunicazione non è solo correlata a stimoli esterni, non è solo un semplice passaggio di informazioni, ma è soprattutto legata agli stati interni dei soggetti partecipanti: è l’espressione, la trasmissione, la condivisione di emozioni quali la paura, la gioia, il desiderio, il dispiacere, la ripugnanza, la noia, la rabbia, la tristezza, l’accettazione, l’attesa, la sorpresa, l’ansia, il disagio.
👤 Dott. Claudio Conti ⌚ 15 Novembre 2016 - 08:01 3 commentia-
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Gli stati interni vissuti in quel preciso contesto ambientale-dialogico influenzano la relazione con l’Altro, provocando modificazioni sia a livello di funzioni fisiologiche (si pensi ad esempio al ritmo respiratorio, alla mimica facciale/posturale, alle percezioni) sia a livello cognitivo: la valutazione cognitiva di quello specifico vissuto è legata al significato che soggettivamente viene attribuito ad esso, anche in base alle esperienze attuali e precedenti.
Per comunicare, quindi, è necessario comprendere l’Altro nel suo stato interno, esserci per l’Altro considerando con consapevolezza il contesto emozionale nel qui ed ora, ascoltare l’Altro ascoltando noi stessi in un continuo processo fluido di percezione.
E’ importante avere cognizione che nella mente del cane si manifesta un passaggio continuo da uno stato interno all'altro e che il cane, quel cane, agisce e mette in atto risposte comportamentali in base alle emozioni/stati interni che prova in quella situazione: le emozioni influenzano domande e risposte.
Questa consapevolezza ci pone nella condizione di cercare di capire cosa passa nella testa del nostro cane allo scopo di favorirne il benessere: coinvolgere il proprio cane in attività che gli danno piacere, valutare le difficoltà che incontra e graduarle nelle esperienze, evitare attività che non desidera fare, anticipare le curiosità, condividere l’attenzione, sono aiuti e sostegni per crescere insieme e per dotarsi di nuove mappe cognitive.
Stati interni che agevolano il dialogo sono: curiosità, calma, lentezza, centratura, apertura, ascolto, flessibilità, fluidità, possibilismo.
Stati interni che non agevolano il dialogo sono: ansia, agitazione, chiusura, rigidità, rabbia, paura, fretta, sconnessione.
“L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni, e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, bellezza e magia sono in noi” (Kahlil Gibran)
Riferimento bibliografico: Richard Bach, Il gabbiano Jonathan Livingston, BUR 2001
Colonna sonora: Lucio Battisti, Emozioni, di Mogol e Battisti, dall’album Emozioni, Ricordi, 1970.
Dott. Claudio Conti
Dott.ssa Francesca Paleari
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