Lettera su un bosco conteso
Riceviamo da un lettore una lettera su una lunga vicenda di "cattivo" vicinato, e su un bosco della discordia
👤 WebMaster ⌚ 26 Settembre 2013 - 14:06 Commentaa-
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Namastè Signori (namastè significa che io rispetto la vostra persona), sono sia un geometra regolarmente iscritto all'albo (ma professo solo per me) e sia un artigiano esportatore, un rubinettaio, insomma uno che ha i sui equilibri e se ne potrebbe fregare di tutto.
Ho in proprietà un terreno a bosco, circa 6000mq vista lago divisi in diversi lotti ma tutti uniti, e ho dimostrato di possederli (proprietà e possesso hanno 2 significati diversi, ma entrambi in me si raffigurano).
Nel 2009 colgo il vicino a spaccar la legna nel mio bosco e a cercare di farsi un orto.
Il mio avvocato lo invita ad allontanarsi, e così fà Lui. Namastè, la pace è tornata.
Poi si scoprirà come questo esbosco e l'occupazione del terreno fù realmente autorizzato dal Tecnico Comunale, ma il Segretario risponde "non trovo nell'archivio", mentre me ne consegna una copia con tanto di ricevuta di consegna.
Nel 2010 rimbosco, grazie alla collaborazione dei vivai della Regione, ma nel 2011 viene ricostruita la strada di accesso per portarvici gli impianti di urbanizzazione (acqua, fogna e gas) per l'arrivo di un nuovo vicino e anche se questa cosa mi impedisce di compiere i rituali lavori invernali ma non mi cambia molto:
le piante possono crescere da sole per un inverno; solo un vicino si scoprirà, quello che abita lì da qualche anno, troverà il modo di rientrare in casa.
All'inizio del 2012 mi tocca re-impiantare un pò di alberi, qualche d'una di queste era sparita.
Poi noi tre confinanti ci trovano dal Sindaco: mi propone l'esproprio e io gli rispondo che 8 euro al metro sono il "valore venale" e non d'acquisto, il "venale" và capitalizzato al tasso di interesse legale: era l'1.5% quindi 8/0,015*6000/1000 abitanti (ovvero 300euro al mq) fà 3000euro a persona, bambini e anziani "all inclusive", gli suggerii di lasciare stare, ma dimostrata la mia necessità ad avere un deposito per gli atrezzi potrebbe concedermi un basso fabbricato, il progetto lasciava 3mt bordo strada e tutto si sarebbe risolto, senza inficiare sul carico dell'amministrazione o far perdere tempo.
14 mesi dopo il Sindaco emana l'ordinanza di apertura a carraia della strada.
Il vicino che ha spostato l'orto dentro il suo terreno, il mese successivo, mi fà chiamare dal suo avvocato, tenta la possessoria, e il Giudice dichiara quanto: "sul fondo dei ricorrenti è sita un'autorimessa", insomma possiamo dire per sopraggiunta necessità?
Autorimessa però che non esiste; ne in catasto, ne in Comune, nemmeno come richiesta, e ne nei fatti.
"il ..... deve rimuovere le piante" ordinanza n.812-5105/2013,
senza indicare limitazioni a quante e a quali, pertanto è chiaro ed è scritto: si intendono tutte.
Namestè Giudice, all'accademia mi insegnarono ad eseguire solo gli ordini scritti, comandi!
Al corso di assaltatore mi suggerirono di ritirarsi se non si riesce a mantere la postazione.
Signori! Sono riuscito a ricostruire 6000mq di bosco con 200 piante e ognuna di esse toglie il Co2 prodotto da ogni singola persona, ho aiutato 200 di Voi.
La regola è sempre la stessa: più ossigeno, meno tumori.
Il Sig. Giudice mi impone di togliere le piante sull'ultimo lotto, il caposaldo che non posso mantenere, è un lotto limitato ma pieno di diritti e le piante sono, per codice civile, "immobili" esattamente come la vostra casa, insomma: c'è il progetto (tenuto nascosco a tutti), ci sono le firme e c'è l'ordinanza, l'esproprio è stato fatto senza alcuna accettazione da parte dei proprietari e senza nessuna retribuzione (come la prospettiva Nevski).
Anche se sarebbe stato il 25 ottobre il giorno migliore, sarà Sabato 28 settembre quando provvederò ad estirparle, eseguirò l'ordine!
Le piante verranno date in omaggio da Mercoledì a chiunque le richieda.
Namastè e buona vita a tutti. Leggi QUI il post completo