Verbania documenti: "Ancora le Poste"

Riceviamo e pubblichiamo, una nota di Verbania documenti, che torna sulla questione della chiusura uffici postali nelle località di montagna.

I sindacati locali delle Poste denunciano il pericolo di ulteriori chiusure di uffici postali minori nelle nostre montagne.

Nell’elenco dell’ultima falcidia, ricordato in questi giorni, si sono dimenticati di denunciare l’avvenuta chiusura dell’ufficio postale di Carciano (Stresa).

Le ultime nostre considerazioni erano apparse su Verbania notizie del 27 aprile. Ricordavamo che, proseguendo la privatizzazione (il Ministero del Tesoro conferma la vendita di un ulteriore 30% che si aggiungerà al 35% già venduto ai privati), le richieste di ulteriori chiusure/riduzioni si sarebbero rinnovate. Puntuale.

Nel frattempo i menestrelli del digitale e dell’informatica hanno smesso di accusarci di essere retrogradi nell’innovazione. Percepiscono, crediamo, che la nostra è una battaglia per i servizi nei piccoli comuni, per la sopravvivenza di una vita di relazione di quelle popolazioni, per la coesione sociale dei nostri concittadini e dei nostri compaesani.

I piccoli comuni sono in una situazione di grave insufficienza finanziaria, tale da poter prefigurare una loro crisi istituzionale.

Il Governo venderà inevitabilmente il 30%: come può rinunciare di fronte ad un ‘Europa che ci chiede misure straordinarie per la riduzione del debito pubblico; mentre il Ministro Padoan sta trattando nuove regole per superare la crisi del sistema bancario italiano. Domenica scorsa la Stampa titolava in prima pagina che tra le banche a rischio vi è anche Veneto Banca. Una cosa che ci riguarda, dunque,

Ancora domenica il Corriere della sera scriveva che Poste It è proprietaria del 100% della compagnia aerea Mistral, acquistata, per evitarne la crisi, quando era presieduta da Carlo Pedersoli, campione di nuoto, Bud Spencer in arte cinematografica e uomo buono malgrado la mole.

Cosa si aspettano, dunque, i sindacati? Per quelli locali ce lo hanno detto Liana Righi (CISL) e Patrizia Foglia (CGIL): temono una riduzione di personale.

E’ positivo che denuncino il pericolo locale di chiusure/riduzioni degli uffici dei piccoli comuni. Nell’occasione scorsa i sindacati nazionali non erano stati così solerti nella loro difesa.

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