"Il suo cinghiale è radioattivo"
Confiscata la preda di un cacciatore del Bellinzonese. Al momento di misurarne le radiazioni, la colonnina è schizzata alle stelle.
👤 WebMaster ⌚ 7 Settembre 2013 - 11:26 Commentaa-
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ticinonews.ch“Il suo cinghiale è radioattivo, dobbiamo confiscarlo”. L’episodio alquanto singolare è capitato mercoledì a Gudo ad un cacciatore del Bellinzonese che al ritorno dalla sua battuta di caccia sull’Alpe del Gesero sopra Arbedo si è visto sequestrare la propria preda.
“Avevo appena tolto la carcassa dall’auto, quando due addetti del posto di controllo si sono avvicinati al cinghiale con un apparecchio strano”, afferma il cacciatore a TeleTicino. Era uno scintillometro per misurare le radiazioni.
“È bastato avvicinare lo strumento al cinghiale e in un attimo la colonnina è schizzata alle stelle, facendo fare un balzo da terra anche ai due addetti” continua l’uomo. La quantità registrata di Cesio 137 – un isotopo radioattivo – era di 370 nanosievert per ora, oltre il doppio del valore di norma. Di lì a poco il cinghiale gli è stato confiscato e l’uomo è tornato a casa con un indennizzo per la perdita della preda.
A meno di due mesi dagli ultimi casi, dunque si torna a parlare di cinghiali radioattivi in Ticino. E quello di ieri non sarebbe l’unico nel mese di settembre. Il veterinario cantonale Tullio Vanzetti da noi contattato telefonicamente anticipa che ci sono stati altri casi dall’inizio della stagione venatoria. E la domanda allora sorge spontanea. Perché così tanti cinghiali radioattivi in Ticino?
La tesi più accreditata – continua Vanzetti - è che questi ungulati ingeriscono dei funghi presenti nel sottosuolo, contaminati dal Cesio 137. Un elemento radioattivo che ha fatto la sua comparsa alle nostre latitudini 27 anni fa dopo l’incidente nucleare di Chernobyl. Il veterinario cantonale esclude a priori che questi casi siano legati anche ad incidenti radioattivi più recenti come quello alla centrale giapponese di Fukushima.
Certo è che la scoperta degli scorsi mesi ha un po’ sorpreso gli esperti visto che da 10 anni non si registrava un boom del genere. E proprio per questo con l’apertura della stagione venatoria si è corsi ai ripari, con controlli intensificati. Ogni cinghiale al momento della registrazione viene controllato con un apposito scintillometro per rilevarne le eventuali radiazioni, e se il valore è superiore alla norma, l’animale viene confiscato, e in questo caso al cacciatore non rimane altro da fare che tornare a casa a mani vuote.
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