PsicoNews: Quella brutta bestia dell’invidia
Alcuni studi hanno evidenziato che l’invidia è sperimentata dall’80% delle persone intorno ai 30 anni e non dipende dal sesso di appartenenza. Come riconoscere quando si è oggetto d’invidia?
👤 Dott.ssa Mara Rongo ⌚ 29 Giugno 2016 - 08:00 Commentaa-
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Invidia, che brutto sentimento, vero? Eppure anche le brutture appartengono all’essere umano. L’invidia non rispetta né genere né età, appartiene a tutti, indiscriminatamente, eppure ci sono delle caratteristiche che possono farne un punto di forza o di debolezza.
L’invidia che ci colpisce e ci fa desiderare di avere ciò che possiede un’altra persona (ricchezza, affetti, soddisfazioni, risultati ecc.) o peggio ancora di sperare che l’altro perda ciò che ha e che noi vorremo, è la forma peggiore. Con questi meccanismi cerchiamo di sentirci meno perdenti in paragone a chi invidiamo, ma così facendo limitiamo la nostra autostima; questa forma di invidia ci provoca dolore e disagio, perché riduce il nostro punto di vista sul mondo, non ci permette di essere responsabili delle nostre azioni, ci pone nella condizione di immobilità, senza capire e comprendere dove si trovi la via d’uscita.
Poi c’è l’invidia sana, quella che da vita all’ammirazione e diventa uno stimolo a migliorare, a eguagliare l’altro, che a sua volta diventa un modello per noi, un obiettivo verso cui mirare e, i cui successi, ci spronano a cercarne di nuovi e eguali. Nel guardare all'altro come un modello da cui apprendere, si riescono a cogliere quali sono le caratteristiche positive che possiede e che gli permettono di arrivare dove difficilmente io riesco. Questa invidia, non mi chiude la visuale sull’altro, anzi mi aiuta a comprendere che l’altro ha delle caratteristiche che riesce a utilizzare per raggiungere alcuni risultati, insomma mi permette di cogliere degli aspetti positivi anche dell’altro.
Capita però che oltre a provarla, possiamo essere oggetto d’invidia; prima di tutto, ricordiamoci che proprio il fatto che la proviamo tutti ci deve avvicinare a comprendere di più chi ne è vittima, infatti, spesso siamo in grado di riconoscere l’invidia negli altri quando utilizzano i nostri stessi meccanismi di controllo di essa. Insomma: “Cornuto” disse il bue all’asino ;)!
Per aiutarci a capire se qualcuno a noi vicino è vittima d’invidia nei nostri confronti, dobbiamo considerare alcuni comportamenti, ma soprattutto la loro frequenza, se spesso questi comportamenti si sono ripetuti, potremmo aver scoperto in che modo chi c’è vicino cerca di tenere l’invidia sotto controllo:
• Sminuisce l’importanza di alcuni eventi, così facendo riesce a vedere la propria realtà come migliore;
• Fa commenti negativi o svalutanti sul vostro conto in pubblico;
• Si sforza di gioire con voi dei vostri successi, ma risulta falso e celebrativo;
• Si dice vicino e disponibile ad aiutare ma poi sparisce;
• “Senza di me non ci sarebbe riuscito” una frase tipica di chi cerca di accaparrarsi il vostro merito;
• Vi scoraggia di continuo;
• Quando la vostra felicità gli ricorda che la sua vita è una frustrazione preferisce sparire piuttosto che stare al vostro fianco.
La consapevolezza che l’invidia possa essere un sentimento che proviamo tutti, deve aiutarci a considerare la vittima dell’invidia una persona che magari sta vivendo un momento di difficoltà, che non comprende quale possa essere la strada migliore da percorrere per raggiungerci.
Ora però la parola passa a voi!
Buona settimana
Mara Rongo
Fonti:
www.lamentemeravigliosa.it
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