PsicoNews: Frustrata ma contenta
Reagiamo in modi differenti alla frustrazione, questo dipende tanto anche da noi e dal momento che stiamo vivendo.
A chi non è mai capitato?
A me molte volte, anche pochi minuti fa, quando mi sono trovata a dover rispondere a delle domande senza che mi venissero date le informazioni necessarie a tale scopo.
Si definisce frustrazione la condizione in cui viene a trovarsi un organismo quando è ostacolato nella soddisfazione dei propri bisogni.
Le cause possono essere esterne o personali; quelle esterne dipendono dall’assetto geografico, climatico, economico ecc., ma molte dall’ambiente sociale e familiare, quelle personali possono dipendere da noi, dalla nostra psiche. L’individuo di fronte a situazioni frustranti può mettere in atto risposte adeguate, raggiungendo l’obiettivo, oppure reagire in modo inadeguato.
Ogni individuo ha un grado di tolleranza alla frustrazione diverso, dovuto anche dalla situazione e dal momento personale.
• Aggressività: diretta contro la causa (vera o presunta) di frustrazione;
• Regressione: comportamento immaturo;
• Proiezione: ciò che è inaccettabile in me lo attribuisco a altri;
• Compensazione: cercare di diventare migliore, tramite un vigoroso sforzo, nella stessa attività o in una simile;
• Razionalizzazione: elaborazione di una realtà frustrante che non reggerebbe a un analisi imparziale;
• Ritiro in sé: esclusione o distorsione della realtà;
• Sublimazione: motivazioni, che sono considerate come socialmente inaccettabili, trovano espressione in una forma approvata dalla società.
Io ho reagito così, oggi, a una situazione frustrante.
Ora la parola passa a voi:
come avete reagito di fronte a situazioni frustranti?
Buon settimana
Mara Rongo
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