Zacchera: banche e domande

Riportiamo dalla newsletter Il Punto di Marco Zacchera, l'intervento riguardante le vicende delle banche popolari che hanno coinvolto risparmiatori del territorio.

  
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Particolarmente nella nostra zona di ex soci della Banca Popolare di Intra il crollo del 99% di valore dei titoli di VENETO BANCA ha portato sgomento tra i risparmiatori. Quello che mi indigna e che NESSUNO nei vertici del potere e dell’empireo dei controlli (BANCA D’ITALIA, DOV’ERI ?) avesse segnalato in tempi non sospetti gli andamenti anomali – o presunti tali – della dirigenza.

Ma possibile che verifiche andate avanti per mesi e per anni non avessero riscontrato nulla? Possibile che questi crediti “in sofferenza” lo fossero per somme così imponenti e da così lungo tempo? Possibile che ancora poco tempo fa fossero stati autorizzate emissioni ingenti? Ma è mai possibile che NESSUNO (amministratori, sindaci revisori, autorità di controllo) dentro e fuori la banca non si fossero accorti di cosa stava succedendo? E se hanno taciuto la verità, a quando chiedere i danni? Inoltre, politicamente parlando, se questa situazione si trascinava da tempo perché il governo ha imposto in pochi mesi la quotazione in borsa delle “Popolari” distruggendo le banche e senza invece pensare ad una strategia a medio termine di approccio in borsa più morbido, dando il tempo di sistemare il passato? La Costituzione “tutela il risparmio” ma questo non è vero nel momento in cui si sono distrutti quelli di oltre 88.000 soci solo per Veneto banca e subito dopo i guai della Vicenza. Come mai la Consob solo due anni fa aveva autorizzato un aumento di capitale al valore di 36 euro per azione? La stessa azione ora vale 0.10 euro: ma è mai possibile?!

Una volta di più è la grande finanza a vincere sempre e adesso il “Fondo Atlante” si papperà la Banca a costo zero, anche se l’istituto non è così scassato e ha proprietà, depositi, centinaia di migliaia di correntisti e comunque attività interessanti, alla faccia degli azionisti-risparmiatori.

Vi sembra corretto questo sistema, soprattutto se nel fondo “Atlante” ci sono le stesse banche e gli stessi interessi finanziari che sono stati i primi a mettere in crisi Veneto Banca? Ma non c’è sotto allora un enorme giro speculativo alla fine del quale c’è chi guadagna somme colossali e una miriadi di piccoli azionisti messi sul lastrico? QUESTI SAREBBEBERO I TEMI DA SOLLEVARE DA E VERSO PER UN GOVERNO SERIO visto che l’aiuto si è fermato alla toscana “Etruria” e banche collaterali .

Giusto per curiosità, infine, nel VCO qualcuno ha avuto in merito notizie di iniziative concrete assunte dall’attuale “deputato del territorio”, pur tanto amicone del premier?
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