Società Geografica Italiana cancella Regioni e Province
Il documento, coordinato da Michele Castelnuovo, è stato illustrato nel tavolo tecnico al ministero degli Affari Regionali il 19 luglio, alla presenza del sottosegretario Walter Ferrazza.
👤 WebMaster ⌚ 16 Agosto 2013 - 11:07 2 commentia-
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Una divisione amministrativa del territorio nazionale in 36 aree, chiamate “sistemi urbani”. Per quello che oggi è il Piemonte ne verrebbero individuati 3: uno corrispondente in gran parte all’attuale Provincia di Torino, uno comprendente i territori delle province di Vercelli, Biella, Novara, VCO, il Canavese e la Valle d’Aosta, un altro le province di Alessandria, Asti e Cuneo, denominate “Le Langhe”.
La proposta di "Neoregionalismo" della Società Geografica parte da uno studio del 1999 che
già prevedeva un ridisegno dei confini regionali volto a snellire la macchina burocratica e amministrativa delle Province e delle Regioni, oltre che a rivedere il territorio secondo criteri geografici, demografici, culturali, infrastrutturali e sociali.
“Le nuove regioni sarebbero il risultato di un’aggregazione intercomunale – spiega il Presidente della Società Geografica Italiana, Sergio Conti -. E non di un accorpamento delle province così come previsto dal ddl costituzionale approvato negli scorsi giorni.”
Si tratta di un disegno programmatico che trascende le consolidate suddivisioni amministrative provinciali e regionali. Competitività, sostenibilità ambientale, innovazione socio - culturale rappresentano i nuovi assets strategici su cui fondare una
possibile proposta.
L’obiettivo, secondo la Società Geografica, è quello di proporre un’organizzazione dell’Italia articolato in una molteplicità di centralità strategiche secondo l’individuazione di una pluralità di “nuovi fattori di localizzazione” che sostengano un ritaglio amministrativo adeguato al territorio.
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