Baveno Partecipa: critiche ingiuste a sindaco e città

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del gruppo consiliare Baveno Partecipa, in risposta a quello della Lega Nord Verbania riguardante l'operazione di antiterrorismo.

  
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In seguito alle recenti dichiarazioni apparse sui giornali e media locali degli esponenti del partito Lega Nord Verbania, ci sembra opportuno evidenziare alcuni elementi.

È del tutto evidente come la spasmodica necessità di visibilità e consenso ricercata dal signor De Magistris dopo un periodo di luci ed ombre lo portino a cogliere qualsiasi occasione utile (e fuori luogo) per gettare fango su persone e gruppi sociali senza ritegno alcuno. La sua collega Minore non è da meno, ma della sua mancanza di tatto non ci si può stupire dopo il passaggio da eletta del Movimento 5 Stelle a capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Verbania.

Ciò che però lascia rammarico e profonda delusione è il contenuto della presunta critica nei confronti del Sindaco e nei confronti di tutta la Città di Baveno.

Premesso che le dichiarazioni a Maria Rosa Gnocchi attribuite dal segretario e dalla consigliera leghisti sono errate, come si evince facilmente leggendo tutti gli articoli in cui sono contenute in originale, ciò che stupisce è l'aver innescato una polemica sulla mancanza di sicurezza a termine di una brillante operazione delle forze dell'ordine, uniche deputate all'uso della forza e deputate a svolgere indagini. Sarà ora la magistratura, in cui riponiamo fiducia, a stabilire il destino della signora arrestata.

L'Amministrazione Comunale non può e non deve invece esercitare discriminazioni razziali o di alcun altro genere, ma deve rispettare e applicare i criteri che la legge impone per tutti i cittadini e quanti nel rispetto della legalità richiedano servizi/sostegno da parte del Comune o altro ente.

Confidiamo nel lavoro dell'intelligence, delle forze dell'ordine e della magistratura e ribadiamo che solo queste agenzie sono deputate a stabilire chi agisce nella legalità e chi no. Rifiutiamo categoricamente l'idea che la paura ci possa portare a discriminare donne, uomini e bambini in virtù della propria religione o del proprio colore della pelle.
Al contrario, è sempre più tempo di lavorare per educare alla pace e alla tolleranza, affinché il seme del fondamentalismo e dell'odio sociale non attecchisca e non trovi più risorse per fare proseliti.

Il gruppo consiliare
BAVENO PARTECIPA
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