PD su nomina ConSer VCO
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Partito Democratico riguardante la questione della nomina del nuovo Amministratore Unico di ConSer VCO.
👤 Redazione ⌚ 29 Aprile 2016 - 15:33 2 commentia-
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I resoconti apparsi sui media della riunione degli amministratori del Pd per la nomina dell’Amministratore Unico di ConSer VCO rivelano una condizione di difficoltà decisionale dei più importanti Comuni del VCO, oggi governati da maggioranze di centrosinistra e da sindaci del Partito Democratico.
Da molte settimane ormai il dibattito ruota intorno a una disputa sul nome dell’Amministratore Unico, senza che mai i Comuni, azionisti e clienti di ConSer VCO, abbiano affrontato e definito con chiarezza i contenuti dell’attività che la società – da tempo costretta ad operare in condizioni difficili e in uno scenario giuridico indeterminato e confuso – dovrà svolgere nel prossimo triennio.
Eppure da molti mesi e con crescente intensità diversi Circoli del Pd hanno messo mano a una proposta programmatica complessiva, con l’obiettivo di contribuire al superamento di una fase gestionale faticosa e alla definizione del profilo societario in grado di dare a ConSer VCO gli strumenti per continuare ad essere – come tutto il decennio 200-2010 - lo strumento di politiche ambientali lungimiranti e virtuose nel settore del trattamento dei rifiuti.
La prova di forza che si annuncia nell’ormai imminente assemblea dei soci tra i sostenitori della conferma dell’Amministratore uscente e quelli che propongono una nuova figura rischia di riconsegnare al territorio una società lacerata da tensioni destinate a incidere negativamente sia sull’operatività quotidiana, sia sulla missione di medio-lungo termine di ConSer VCO.
Nella speranza che possa essere evitato uno scontro sostanzialmente incomprensibile, riprendendo un ragionamento complessivo sulla vocazione e sulle prospettive della società, diffondiamo i contenuti della lettera inviata agli amministratori e discussa – purtroppo senza alcun apprezzabile risultato - nella riunione dello scorso 26 aprile.
Segreteria PD Verbania
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1. Obiettivi di medio-lungo periodo da perseguire sul territorio del VCO.
- Impiantistica leggera. Chiuso il termovalorizzatore di Mergozzo, ConSer ha perso il suo segmento “industriale” e produttivo, assumendo il profilo di una società impegnata esclusivamente nell’attività di raccolta dei rifiuti e di spazzamento. Deve essere verificata la possibilità di realizzare e gestire sul territorio della Provincia uno o più impianti a tecnologia semplice (ma a elevato impiego di manodopera) per la separazione, il trattamento, la valorizzazione e la commercializzazione della massa imponente di materiale (carta, cartone, vetro, plastica, legno, vegetali, metalli..) derivante da raccolta differenziata e oggi conferito pressoché interamente a impianti privati fuori provincia. Esistono in ConSer VCO e nella rete delle cooperative che con ConSer collaborano competenze e professionalità per studiare questa opportunità di business ecologico-ambientale (esteso magari anche al Quadrante).
- Raccolta differenziata all’80%. A Verbania e in altri Comuni negli ultimi dieci anni la raccolta differenziata ha raggiunto e superato il 70%, mentre in provincia il dato medio di R.D. si attesta intorno al 62%. Non va bene che città importanti come Verbania da molti anni ormai abbiamo abbandonato le “buone pratiche” di raccolta che in altre zone d’Italia hanno consentito di avvicinare e raggiungere la soglia dell’80%. Il secondo obiettivo strategico di ConSer dovrebbe essere quello di portare tutti i Comuni del VCO a quest’ultima percentuale (o a valori analoghi misurati con il più appropriato indicatore della quantità media abitante/giorno di rifiuti indifferenziato), riprendendo l’abitudine a un costante e continuo miglioramento delle tecniche di raccolta, selezione e valorizzazione dei rifiuti, vincendo le timidezze, le paure e le resistenze che ancora si manifestano in alcune aree del VCO.
- Razionalizzazione della gestione. Alcuni amministratori vanno sostenendo in più sedi che ConSer VCO lavora con costi di gestione del 20/25% superiori a quelli di società analoghe. Non sappiamo se sia vero e se lo sia in queste dimensioni, ma l’impennata del 17% dei costi della raccolta a Verbania in quattro anni (2009-2013) conferma la tendenza. Chiusura del forno di Mergozzo senza ricollocazione integrale del personale in esubero nei servizi di raccolta e assorbimento in ConSer della decotta e moribonda azienda “gemella” dell’alta Ossola hanno alterato profondamente i conti della società e indebolito straordinariamente la sua consistenza patrimoniale. I nuovi amministratori hanno dunque come terzo compito quello di ottimizzare e razionalizzare una gestione che oggi scontenta gran parte dei soci-clienti, verificando al contempo se ConSer dispone ancora dei requisiti (gestionali, patrimoniali, finanziari, di acquisizione del credito, di professionalità interne) per potere con successo perseguire gli obiettivi indicati.
- Impiantistica complessa. Qualche anno fa venne lanciata con enfasi suimedia locali la notizie della realizzazione di un impianto di biocombustibile da rifiuti organici. Non se ne sa più nulla. Erano invece opere previste all’interno del Programma Territoriale Integrato (PTI) del 2008 gli impianti proposti allora da ConSer e Coub per la produzione di energia da biomasse vegetali e di biogas. Ai nuovi amministratori si dovrà chiedere di verificare, all’interno delle logiche di programmazione regionale e di Quadrante, se un progetto articolato di impiantistica complessa nel settore della produzione di energia da scarti organici e del trattamento della residua frazione indifferenziata (digestore) sia ancora attuale, finanziariamente sostenibile ed economicamente remunerativo.
2. Individuazione delle forme societario-gestionali più appropriate.
La condivisione degli obiettivi strategici delineati impone l’individuazione delle forme societarie e gestionali più idonee. Il dibattito di questi anni ne ha selezionate quattro, tra le quali è ormai indifferibile compiere una scelta:
- Prosecuzione della gestione in house con una società a capitale interamente pubblico e interamente posseduto dai soci-clienti del VCO. E’ il modello attualmente operativo, che in passato ha garantito significativi risultati e che da alcuni anni mostra numerose e crescenti debolezze. Ne vanno verificate la sostenibilità gestionale, la solidità patrimoniale, la governance (amministratore unico o CdA di tre persone).
- Affidamento diretto a seguito di gara a doppio oggetto. E’ il modello su cui da anni si discute (individuazione a mezzo di gara pubblica di un soggetto privato di minoranza con il quale costituire uno strumento societario – scissione di ramo d’azienda; cessione di quote societarie – in grado di assumere il complesso dei servizi di igiene urbana), ma intorno al quale le perplessità crescono invece di diminuire.
- Cessione del pacchetto di maggioranza. Altrimenti detta “gara secca”, questa ipotesi prevede la cessione della maggioranza delle quote di ConSer a un soggetto societario di elevate dimensioni, guardando di preferenza alle grandi società multiservizi operanti nel settore dei sevizi pubblici locali nel Nord Ovest. Questa scelta consentirebbe alla nostra società di partecipare al processo di aggregazione delle aziende multiservizi, con intuitivi vantaggi dal punto di vista dell’efficienza gestionale.
- Gara pubblica aperta. In questa ipotesi si esce dalla logica dell’affidamento diretto (in house o derivante da “doppio oggetto”) del servizio di igiene urbana, assumendo come orizzonte quello della gara pubblica. In questo caso sarà il COUB a definire bando, contenuti, capitolato e durata dell’affidamento, mentre ConSer si attrezzerà a partecipare alla gara per poterla vincerla a mantenere la gestione del servizio (ottimizzazione e razionalizzazione della gestione; costituzione di un’ATI con altri soggetti operanti nel settore; coinvolgimento in previsione della gara di grandi soggetti imprenditoriali a capitale pubblico nella logica illustrata nel punto precedente). Leggi QUI il post completo