Caso Ruby: miss gravellonese in aula
Quella di ieri, per Ambra Battilana e la gravellonese Chiara Danese, era una giornata particolare: il processo a Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, di cui sono state testimoni decisive, è arrivato a sentenza, con tutti gli imputati colpevoli.
👤 WebMaster ⌚ 20 Luglio 2013 - 15:01 Commentaa-
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leggo.itSi è detta «contenta» e «soddisfatta» Chiara Danese, ex miss Piemonte. «Finalmente sono riuscita a recuperare dignità» ha proseguito la ragazza, «spero di esser un esempio per tutte le ragazze come me che avevano un sogno». «Avevamo una paura assurda di parlare, vedere che c'è stata giustizia mi fa rimanere senza parole», ha detto invece Ambra Battilana, presente in aula.
Presente in aula alla lettura del dispositivo la 21enne Ambra è apparsa commossa. Contenta per la decisione anche il suo legale, Patrizia Bugnano. «Vuol dire che il racconto delle ragazze - ha detto l'avvocato - si è dimostrato essere verità processuale. Questo ci basta per riscattare l'immagine delle ragazze». Nel corso del dibattimento il legale aveva chiesto 200 mila euro di risarcimento. I giudici della quinta sezione penale, presidente Annamaria Gatto hanno stabilito che il risarcimento sia da stabilirsi in separata sede. «Agiremo in sede civile» ha precisato il legale.
Soddisfatto per la decisione dei giudici anche il legale di Chiara, l'avvocato Stefano Castrale. Come Ambra, anche Chiara Danese, tramite il legale aveva chiesto 200 mila euro di danni. Danni, come avevano spiegato i loro difensori da «perdita di chance lavorative, disagio e patimento psico-fisico», perchè sono state considerate «come prostitute e poi emarginate dal mondo del lavoro». «Non voglio commentare» ha riferito Imane Fadil, costituita parte civile, a seguito della lettura del dispositivo.
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