“La valigetta blu” l'esodo ossolano
Sabato 20 febbraio alle ore 18.00, presso la Libreria Alberti a Verbania Intra, si terrà la presentazione del libro: “La valigetta blu”, di Cleide Bartolotti.
👤 Redazione ⌚ 19 Febbraio 2016 - 11:20 1 commentoa-
+
Cleide Bartolotti è nata a Domodossola e vive a Modena, ma mantiene un rapporto costante con la propria terra. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni tra romanzi e racconti.
Relatrice: Francesca Zani, giornalista de La stampa
Letture di Maurizio Ferrin
Alla caduta della Repubblica dell'Ossola, nell'ottobre 1944, circa quindicimila persone, spaventate dal ritorno dei nazifascisti e dalle possibili rappresaglie sulla popolazione, abbandonarono la città di Domodossola; migliaia di donne, anziani, adolescenti e bambini che lasciavano le loro case dopo avere raccolto pochi averi in una valigia, con l'ansia di prendere un treno della speranza che li conducesse in un Paese ospitale – ma straniero – come la Svizzera.
Ad attenderli, i campi profughi allestiti dall'esercito svizzero e dalla Croce Rossa: baracche, letti a castello, pagliericci, recinti di filo spinato e torrette di sorveglianza con guardie armate. Tecnicamente, 'Sammellager' (campi di raccolta) e 'Quarantänelager' (campi di quarantena). Mentre parte dei bambini trovò subito rifugio presso alcune famiglie volontarie, altri rimasero con genitori e nonni nei campi, internati come gli adulti. Docce collettive, trattamenti contro i parassiti, file per il rancio, passi cadenzati di soldati dall'aspetto severo: fu questa la vita dei profughi ossolani (e di tanti altri) in Svizzera per diversi mesi. Dopo la prima accoglienza, adulti e adolescenti furono trasferiti in campi di lavoro (Arbeitslager) o di studio, mentre i più fortunati trovarono ospitalità presso famiglie di parenti o altri volontari.
Sul set di un esodo accantonato dalla storiografia e di un esilio umiliato dal silenzio del dopoguerra, "La valigetta blu" di Cleide (Guaraldi Editore, collana "I Nazirei", 112 pagine a 12,90 euro) narra le vicende vissute in prima persona da una bambina di quattro anni; una piccola profuga in fuga dalla guerra di ieri come dalla guerra di ogni tempo. Un romanzo dedicato alla Repubblica dell'Ossola, ma soprattutto alla memoria di chi patì tante sofferenze per la sua caduta.
Leggi QUI il post completo