Movimento 5 Stelle Vco: "Punti Nascite la soluzione c'è"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Movimento 5 Stelle Vco, riguardante la chiusura dei Punti Nascite nei territori di montagna tra cui Domodossola.
👤 WebMaster ⌚ 7 Giugno 2013 - 13:02 Commentaa-
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COMUNICATO
Punti nascita di Domodossola e delle altre tre città in territorio di montagna :
LA SOLUZIONE per tenerli aperti C'E'
Invitiamo i giornalisti alla conferenza stampa che terremo lunedì 10 giugno alle ore 18.30 davanti all'ospedale San Biagio di Domodossola per illustrare nel dettaglio la nostra proposta per il mantenimento a costo zero dei quattro Punti nascita piemontesi che fanno riferimento a territori di montagna: Domodossola, Borgosesia, Susa e Cuorgné.
Il Movimento 5 Stelle VCO propone l'istituzione di un dipartimento materno infantile unico plurisede, che garantirà la piena operatività del servizio e che – sottolineiamo - sarà a costo zero per i cittadini. Il personale utilizzato sarà essenzialmente quello attualmente in servizio, che, con la rara necessità di integrazione di singole unità, sarà sufficiente a coprire tutti i turni, compresi quelli di notte, in entrambe le sedi. Sarà cioè il personale ospedaliero a turnare spostandosi da una sede all'altra, non più le mamme con le doglie a dover correre in auto anche per un'ora e più, rischiando di partorire per strada senza assistenza, mettendo quindi a rischio la vita del bambino e la propria, come è successo già troppe volte negli ultimi due anni e come accadrà spesso nel VCO se rimarrà aperto solo il Punto nascita del Castelli di Verbania.
Non dimentichiamoci inoltre che la chiusura del Punti nascita obbligherebbe l'ospedale a mettere a disposizione 24 / 24 ore una STAM, cioè un'ambulanza medicalizzata, con la dotazione di un ginecologo, un'ostetrica, un barelliere, un infermiere e un autista per ogni turno di lavoro. E naturalmente quando l'ambulanza venisse chiamata ad intervenire su un caso, lascerebbe scoperta l'intero territorio fino al proprio rientro.
Per quanto riguarda Domodossola, allo scopo di meglio comprendere le ragioni del calo costante dei parti effettuati, è necessario dare qualche numero, perché quando si parla di numeri si ricordano soltanto i 237 parti dell'ultimo anno, ben al di sotto dei 500 richiesti per legge. Ma ce ne sono anche altri di numeri.
I parti delle donne residenti nella nostra provincia sono circa 1400 all'anno, ma la somma dei parti effettuati nel 2012 presso gli ospedali di Verbania e Domodossola è inferiore a 900.
Le ragioni di tale differenza sono sicuramente molteplici, ma noi crediamo che la principale sia la sfiducia delle donne nei confronti dei reparti di ginecologia ed ostetricia locali, per quanto riguarda Domodossola alimentata soprattutto dal clima di incertezza sul futuro degli stessi.
Infatti il calo più significativo dei parti a Domodossola è avvenuto successivamente alla chiusura di tre mesi del servizio, seguita non solo dall'apertura ad orario ridotto e dal divieto di praticare cesarei, ma soprattutto dai continui annunci di chiusura definitiva, che evidentemente hanno inciso sulla scelta delle donne in un momento della loro vita così delicato e importante, spingendole a rivolgersi ad altre strutture ospedaliere, spesso fuori provincia, dove poter partorire in serenità.
E' significativo in questo senso il caso dell'ospedale di Borgosesia, dove con il nuovo primario il numero stabile da anni di circa 350 parti in un solo anno è raddoppiato.
Mantenere il punto nascita al San Biagio significa inoltre garantire la prosecuzione dell'attività del country pediatrico, che è un'eccellenza sanitaria della nostra provincia.
E' importante ribadire che la nostra proposta non riguarda solo il punto nascita di Domodossola, ma anche gli altri tre Punti nascita che fanno riferimento a territori di montagna, quindi disagiati e con tempi di percorrenza STAM elevati ed accidentati: Borgosesia, Susa e Cuorgné, in coppia rispettivamente con gli ospedali di Vercelli, Rivoli e Ivrea. In tutte e sei le sedi i numeri del personale sono simili a quelli di Domodossola e Verbania, sono cioè sufficienti alla piena operatività di entrambe le sedi del reparto.
La battaglia per il mantenimento dei Punti nascita di montagna non si chiude quindi certamente qui. Anzi! E' di ottimo auspicio la notizia che qualche giorno fa il TAR del Piemonte ha bocciato le politiche sanitarie della giunta Cota, sospendendo la delibera di revisione della rete ospedaliera piemontese del 14.3.2013. In attesa di comprendere le conseguenze derivanti dall'applicazione della sentenza, auspichiamo lo stesso pronunciamento per la chiusura del Punto nascita di Domodossola nelle sentenze di risposta ai due ricorsi appena presentati dalla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e dai sindaci ossolani.
Il Movimento 5 stelle continuerà a battersi a fianco dei cittadini, dei comitati e delle organizzazioni sindacali di settore finché i provvedimenti di chiusura non saranno definitivamente revocati. Non ci fermeremo finché non saranno garantiti il mantenimento e la piena operatività dei Punti nascita, per garantire a tutte le mamme, anche a quelle che che vivono nei paesi di montagna, il diritto alla salute sancito dall'art. 32 della Costituzione.
La tutela della salute dei nuovi nati e delle mamme crediamo sia non solo obbligatoria in termini di diritti costituzionalmente garantiti, ma simbolicamente necessaria per uno Stato che non decida di abdicare alla capacità di garantire ai suoi nuovi cittadini e alle loro famiglie il diritto al futuro.
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