Marcovicchio: "Terrorismo, sicurezza, immigrazione"

Riceviamo e pubblichiamo, una nota di Matteo Marcovicchio, Consigliere Provinciale, dal titolo "Terrorismo, sicurezza, immigrazione".

  
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I tragici fatti di Parigi sono l’ultimo segnale di uno scontro, quello tra il terrorismo islamico e la civiltà occidentale, che ha ormai superato il livello di guardia. Siamo stati chiamati a affrontare una lotta che, a tutti i livelli, anche locale, si vince solo con regole severe e certe.

Sicurezza e controllo dell’immigrazione sono la priorità. Gli sbarchi e l’incontrollato arrivo dei presunti profughi (perché la maggior parte di loro non lo è) merita un’attenzione particolare, anche nella nostra provincia.

La violenza sessuale denunciata in primavera da una volontaria ossolana in un centro di accoglienza, la tentata rapina dell’altra settimana a Arizzano e un’altra denuncia sporta dai carabinieri nei mesi scorsi sono le avvisaglie di un problema che non si vuole guardare. Arrivano indiscriminatamente da noi centinaia di persone che non conosciamo, che sappiamo solo mantenere senza offrire alternative né di lavoro né d’integrazione, alle quali riconosciamo solo diritti e nessun dovere.

Dobbiamo saper distinguere tra veri profughi e immigrati clandestini che sfruttano le rotte dei profughi per sbarcare in Europa non rispettando le regole.

Ai primi deve andare il nostro appoggio e sostegno, ai secondi dobbiamo opporre un NO deciso. Fintanto che non saremo in grado di distinguerli è opportuno stringere su regole e controlli. Nei centri di accoglienza della provincia dobbiamo limitare il numero di persone, con più strutture meno affollate e molto più controllate.

Dobbiamo espellere subito chi non ha diritto all’ospitalità come prescrive la legge, dobbiamo verificare con regolarità chi è presente e stabilirne l’identità, subordinare la concessione di qualsiasi contributo economico a una qualche forma di lavoro utile.

I controlli aumenteranno la sicurezza ma, purtroppo, non basteranno perché c’è un’enorme falla nel sistema: nel momento in cui viene a mancare l’ospitalità gratuita lasciamo libere di circolare, senza soldi, sostegno e appoggi, persone che rischiano di dover delinquere per vivere.

Di questo bisogna attribuire la responsabilità a tutti i governi europei, compreso il nostro che sul tema dell’accoglienza non è stato finora sufficientemente adeguato.

Ho l’abitudine di dire ciò che penso e credo che, anche se sono stato vicino al partito del ministro dell’Interno Alfano, che sia il momento di cambiare strada.

Siamo gli unici a aprire le porte indiscriminatamente, quando la maggior parte dei Paesi rifiuta le quote e non vuole accogliere profughi. Possibile che l’Italia sia l’unico stato “buono” e tutti gli altri “cattivi”? Forse altrove hanno capito che l’immigrazione senza regole è solo un problema.

Matteo Marcovicchio. Consigliere Provinciale
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