"Il DEA non è mio, è di tutti"
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comitato Salute Vco, sul futuro dei DEA e la sanità nel Verbano Cusio Osola.
👤 Redazione ⌚ 5 Settembre 2015 - 10:23 1 commentoa-
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La collocazione del DEA va aldilà di una semplice rivendicazione locale, mette in gioco il futuro degli ospedali del VCO. Basta una analisi razionale e senza preconcetti, per valutare le conseguenze sul territorio.
Premessa. Nelle reti ospedaliere regionali italiane, l'ospedale più lontano dall'ospedale "principale" (o hub) funge da "ospedale di comunità", dotato di Pronto soccorso, mentre il meno periferico diviene ospedale "spoke", dotato di DEA di secondo livello.
E' questione di buon senso, non si ha notizia di ospedali periferici divenuti "spoke". Il nostro "ospedale hub" è il Maggiore di Novara, distante 75 Km da Verbania e 110 km da Domodossola, e un "ospedale spoke" è Borgomanero, che dista 41 Km da Verbania, 68 da Domodossola e 32 da Novara.
Esaminiamo le due alternative. Collocazione del DEA a Domodossola. Il punto debole è quello di coltivare l'illusione che i flussi di accesso agli ospedali rimangano invariati. Se cambia l'offerta sanitaria, cambiano le scelte dei pazienti.
Dal sud della Provincia solo una minoranza, se costretta, andrà verso la periferia, con il rischio di dover andare poi verso Novara. Omegna si trova a 25 km da Borgomanero: perché percorrerne 41 per andare a Domodossola? Una persona di buonsenso non lo farebbe.
Con il DEA è previsto anche il Dipartimento materno infantile (vedi le norme). Ma ve le immaginate le future mamme del sud del territorio, che corrono a partorire a Domodossola?
Già oggi il Punto nascite di Domodossola, nonostante il fiume di denaro speso inutilmente per tenerlo aperto, non intercetta nemmeno tutte le future mamme del territorio circostante. E' sempre troppo tardi per eliminare questo spreco.Va chiuso subito!
La collocazione di "Emodinamica" a Domodossola è fuori dalla logica. Non siamo noi a dirlo, ma autorevoli esperti del settore. Già oggi può funzionare SOLO due giorni alla settimana, perché manca il personale, mancano i soldi e soprattutto non ci sono pazienti che, come numero di casi trattati, giustifichino l'esistenza del laboratorio.
Qui bisogna anche sfatare la leggenda metropolitana sui costi di trasferimento del laboratorio di "Emodinamica". Non è assolutamente vero che è necessario spendere più di un milione di euro; quanto è costato il trasferimento delle apparecchiature installate a Domodossola? Nero su bianco, alcune decine di migliaia di euro.
Una bella differenza! Ma la presenza di "Emodinamica" condiziona seriamente la decisione sul DEA. Anche in questo caso, dal sud della provincia non ci sarà la corsa al DEA di Domodossola. Chi può deciderà diversamente; infatti, la distanza fra Verbania e Borgomanero è equivalente a quella che intercorre con Domodossola. Altra mobilità passiva!
E' stato detto e sottolineato più volte che l'ASL 14 ha difficoltà a coprire i posti di Medici Specialistici, in primis per il San Biagio. Mentre per l'Ospedale di Verbania la defezione è originata soprattutto da una scarsa chiarezza organizzativa, per Domodossola le ragioni dell'abbandono sono essenzialmente legate al rifiuto di accettare, nel tempo, una destinazione periferica fuori da ogni circuito di eccellenza medica.
Che ciò sia vero lo certifica il numero di abbandoni, che il S. Biagio ha dovuto registrare in questi anni. In sostanza, non bastano strutture di prim'ordine per trattenere gli specialisti, ma è anche indispensabile una prospettiva di carriera, che in un ospedale periferico non esiste.
Senza specialisti di qualità, il numero di pazienti in "fuga" verso altre strutture aumenterà, provocando tre fenomeni: scarso utilizzo di strutture; aumento insostenibile di costi; diminuzione di "interventi" sotto della soglia minima di sopravvivenza. Quanto può essere tollerata una situazione così fallimentare?
Il pericolo reale, quindi, non è quello di declassare il Castelli di Verbania a nosocomio di periferia, ma di assegnare al S. Biagio un ruolo "spoke" che non potrà mai avere, perché a potenziale rischio chiusura. E qui va detto chiaramente: non perderà solo l'Ossola, ma tutto il VCO, con buona pace dei capipopolo che oggi prefigurano un futuro roseo e scenari irrealistici.
Collocazione del DEA a Verbania. Sarebbe certamente più attrattiva, perché più centrale al territorio e, oltretutto, si trova sulla direttrice per raggiungere l'ospedale "hub" di Novara. Sarebbe naturale utilizzarlo sia da chi percorre la litoranea che parte da Cannobio che da chi scende dalle valli ossolane.
Lo incontra sulla sua strada.
Rappresenta un importante servizio per i ricoverati dell'Eremo di Miazzina e di Piancavallo, nonchè nel periodo estivo per la massa di turisti, che si riversa annualmente sulle rive del Lago Maggiore (c.a. 30.000)
Questa collocazione scoraggerebbe la "mobilità passiva", e avrebbe anche il potenziale vantaggio di frenare l'esodo di altri medici "specialisti"; magari pure, di attrarne dei nuovi, convinti da una più razionale organizzazione e da maggiori prospettive di crescita professionale. La possibilità di intercettare la domanda di salute del territorio sarebbe certamente più realistica.
Se la scelta della Regione sarà tecnica, non potrà che essere questa. Leggi QUI il post completo