PsicoNews: Cacciatori di fantasmi
Nel marasma del gossip estivo, la notizia della bizzarra modalità con cui Charlize Theron abbia mollato il suo compagno Sean Penn mi riporta a tanti anni fa, quando ancora adolescente venni scaricata dal mio morosino dell’epoca.
Senza una parola, un contatto, puff!! Semplicemente sparito…meglio di un prestigiatore! Ora che la tecnologia è avanzata e anche i famosi la usano, questa forma di abbandono viene chiamata Ghosting, ossia fantasmizzarsi; in molti ricorderanno il semplice e vintage: “vado a comprare le sigarette”.
Ma cosa capita a chi subisce questa forma di abbandono?
All’inizio comprendere cosa stia accadendo è molto difficile, poiché, generalmente, il fantasmino non ha dato segni di voler troncare; si resta disorientati, a volte anche preoccupati, poi subentra la rabbia e la frustrazione per non aver potuto dire la propria, per non essere stati ascoltati.
Bisogna anche sottolineare che: chi lascia in questo modo potrebbe essere stato talmente tanto provato dal logorio di un compagno/a poco disponibile al dialogo e prevaricante da decidere che l’unico modo per far comprendere la propria scelta sia questo.
Senza entrare nei particolari delle motivazioni di questi abbandoni, l’assenza di una chiusura reale porta in sé la difficoltà per colui che la subisce di affrontare il processo di elaborazione relativo; in tutte le culture sono presenti rituali di chiusura (funerali, entrata nell’età adulta, addii al celibato/nubilato e altro) che simbolicamente permettono di concretizzare il termine di una fase del ciclo vitale.
Il fenomeno sembrerebbe appartenere ad entrambi i sessi, con una lieve maggioranza femminile.
Nel mio caso, dopo qualche mese, il fantasmino si ripresentò ( e non mi ero nemmeno rivolta ad una medium!), e nel vostro caso, in quali modi siete stati lasciati?
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