PsicoNews: Caratteristiche delle donne single
Nella società moderna ormai il matrimonio non necessariamente rappresenta per tutti il miglior risultato che si possa ottenere, ci sono persone che scelgono di restare sole, consapevolmente, grazie alle infinite possibilità attuali (amicali, relazionali e sessuali).
Tempo d’estate, tempo di libri, faccio scorrerei titoli della mia libreria nella ricerca di qualcosa da leggere e un particolare colpisce la mia attenzione: nello scaffale in cima, alla mia sinistra, ho una serie di romanzi “classici” che declinano in vari modi la vita di donzelle a caccia di marito (dalla A di Austen passando per le moderne più o meno conosciute “Bridget Jones”).
Al di la del mio criticabile gusto letterario, mi colpisce come una formazione ancora oggi tanto attenta al raggiungimento del matrimonio porti, a volte, le donne moderne a fare la scelta opposta.
Che cosa porta una persona, una donna in particolare, a fare questa scelta piuttosto che un’altra?
Generalmente le donne che scelgono, o fanno capitare, la singletudine sono persone:
proiettate verso il raggiungimento di obiettivi lavorativi e sociali, come compensazione per la rinuncia del progetto generativo.
Generalmente sono abili nel tenere divisa la vita lavorativa, nella quale intrattengono buoni rapporti anche se formali, a volte distaccate e composte, dalla vita relazionale, intensa, con persone selezionate;
che privilegiano l’autonomia e un forte desiderio di cambiamento, che è inseguito sia a livello interiore sia esteriore: il viaggio come metafora di vita nella continua ricerca di perfezione;
in cui le relazioni amicali sono vissute come molto soddisfacenti, coltivate con impegno e continuità;
in cui il corpo è vissuto come una potenzialità per le prestazioni fisiche, piuttosto che come mezzo seduttivo, serve per esibire merce contrattuale dal punto di vista sociale;
per le quali, in coppia, la dimensione che sembrerebbe emergere è il rifiuto del progetto generativo e la ricerca di autonomia che si scontrano con la percezione del partner come infantile, che richiede accudimento.
Più che una contrapposizione tra femminile e maschile sembrerebbe esserci una contrapposizione tra accudito e accudente, in cui la donna si percepisce come accudente, situazione che a livello amicale, diventa simmetrica ed equilibrata, permettendo di accudire ma anche di essere accudita.
Con il passare degli anni, la donna che ha fatto la scelta di singletudine si sente sempre più libera e sicura, fino al punto di temere di perdere le proprie abitudini.
Tendenzialmente la scelta fatta viene vissuta come consapevole, quasi mai come subita: lo dimostra anche il fatto che emerga la delusione per la figura maschile più che la nostalgia per un bene perduto.
Ciò che vi ho presentato sono esempi generici, semplificazioni, in alcuni casi calzano, in altri meno...fortunatamente ogni individuo non è un elenco di caratteristiche ma un diamante con molte sfaccettature, e tu che diamante sei?
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