Matteo Marcovicchio: sanità, “se non ora, quando?”

Secondo Marcovicchio, la visita di Chiamparino oggi a Villadossola: "è una presa in giro a tutti i cittadini-elettori-contribuenti-pazienti del Vco che, contrariamente a Chiamparino, Reschigna, Saitta e a tutti quegli amministratori-politici che li assecondano, sono preoccupati"

  
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Oggi il governatore Chiamparino e i vertici del Piemonte saranno a Villadossola. Parleranno di sanità, ma a modo loro. Discuteranno di medicina territoriale, ascolteranno progetti e proposte e poi torneranno a casa. Non si confronteranno con i cittadini, spettatori non paganti ma anche silenziati.

Soprattutto non diranno nulla del loro piano sanitario regionale, che hanno approvato a ottobre e subito “congelato” per un anno.

La situazione, a prescindere da quello che possono dire Chiamparino, Saitta, Reschigna o qualsiasi altro amministratore o politico, è questa: il Vco vedrà il declassamento di un Dea e una conseguente forte riduzione dei servizi ospedalieri nel presidio declassato.

Quando? Dal 1° gennaio. Dove e come? Non lo sappiamo. Non ce l’hanno detto. Non ce lo vogliono dire.

Quella di oggi è una presa in giro a tutti i cittadini-elettori-contribuenti-pazienti del Vco che, contrariamente a Chiamparino, Reschigna, Saitta e a tutti quegli amministratori-politici che li assecondano, sono preoccupati. Per se stessi, per la loro salute, per il loro futuro. E sono anche arrabbiati perché non capiscono il motivo per cui la decisione venga rinviata. Capiscono solamente che è tutto un teatrino, che si vogliono far passare scelte dolorose ma senza contestazioni e, anzi, con un applauso che non faccia calare il consenso. Non bisogna disturbare Torino, non si possono far domande, né chiedere – pretendere – risposte.

“Se non ora, quando?” diceva una volta il Pd. Oggi pensa ad altro. Archiviamo questo 10 aprile, prima ancora che cominci, come una grossa occasione persa. Personalmente non mi strapperò le vesti, non salirò alla Fabbrica a fischiare o a lanciare pomodori. Ma continuerò a chiedere, insistentemente, un confronto pubblico. La Regione non può continuare a rifiutarlo. Governatore e assessori dovranno esprimersi, dire qualcosa, e venircelo a dire in faccia. Probabilmente sarà troppo tardi per opporsi o discutere – che questa sia sempre stata la strategia? Prendere o lasciare? – ma almeno abbiano il coraggio di prendersi le loro responsabilità.

Da domani e fin quando sarà necessario, oltre a tenere il countdown dei giorni che mancano alla chiusura di un Dea, scriverò una e-mail a Chiamparino, Saitta e Reschigna chiedendo, con cortesia e garbo istituzionale, di fissare un incontro pubblico nel Vco in cui annunciare le scelte del piano regionale. Invito chiunque condivide questa iniziativa a farlo. Probabilmente riempiremo le caselle postali della Regione e forse non verremo ascoltati. Ma non desisteremo.

Matteo Marcovichio – Consigliere provinciale
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